“Sono perplesso. Disorientato. Faccio il prete, e la mia chiesa è sempre aperta e la scorta che ho avuto in tutta la mia vita è quella della luce della fede. Ora mi tocca la scorta della polizia”. A parlare è don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde finito nella mirino della camorra che ha fatto esplodere una bomba dinanzi al cancello d’ingresso della sua chiesa, dopo la decisione della Prefettura di affidargli la scorta.

Scorta per don Patriciello, parla il prete di Caivano

Al Mattino il prete racconta di non avere paura, ma di sentirsi angosciato perché “non riesco a delineare un pericolo reale per la mia vita. Per fortuna c’è la mia fede, che è ancora più forte, e mi piace pensare che anche il buon Dio in qualche modo ha posato il suo sguardo sulla mia povera persona”.

Non ci pensavo alla scorta – prosegue don Patriciello – che ha fatto preoccupare anche il mio vescovo, monsignor Spinillo, che mi ha subito telefonato”. Oggi il parroco di Caivano dovrebbe incontrare la ministra Lamorgese per illustrarle il quadro della situazione a Nord di Napoli.

Faida di camorra nell’area Nord

Da mesi l’area a Nord di Napoli sta subendo una recrudescenza criminale; in particolare, Arzano e Frattamaggiore sono diventate terra di scontro tra i clan della zona.

A Frattamaggiore sono state esplose 6 bombe e si sono verificate tre stese. Tre pizzerie della città sono state vittime di un raid intimidatorio: diversi i colpi di pistola esplosi contro le vetrine e le saracinesche dei locali. Infine il danneggiamento di alcuni furgoni di un’autonoleggio.

Ad Arzano, invece, il comandante della polizia locale, Biagio Chiariello, è stato minacciato dal clan della 167, guidato dai Monfregolo, e destinatario di un manifesto funebre che annunciava la sua morte. Anche per lui la Prefettura ha disposto la misura di protezione. 

Sempre ad Arzano è avvenuto il ferimento di Antonio Alterio, fratello del ras Raffaele, attualmente detenuto, e Raffaele Laperuta, a cui ha fatto seguito l’incendio della pizzeria “Core a Core”.

Tutti episodi gravissimi, collegati alla faida tra i Monfregolo e i Cristiano-Mormile. Grazie alle indagini della Dda sono scattati 7 arresti e 11 avvisi di garanzia nei confronti del gruppo criminale di Frattaminore facente capo a Pasquale Landolfo, fortemente in contrasto con i Cristiano-Mormile, ma alleato dei Monfregolo.

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