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Arriva subito a una svolta la morte di Lidia Peschechera, la 49enne rinvenuta senza vita nella vasca di bagno della sua abitazione a Pavia. All’alba di oggi, infatti, i carabinieri hanno fermato il compagno 28enne, Alessio Nigro: è accusato di omicidio.

Pavia, morte di Lidia Peschechera: fermato Alessio Nigro per omicidio

Lidia è stata trovata morta nel pomeriggio di ieri in un appartamento di via Depretis a Pavia, nelle vicinanze del centro storico. A dare l’allarme era stata un’amica, che non la sentiva da qualche giorno. Il cadavere era adagiato nella vasca da bagno e presentava ecchimosi intorno al collo. In un primo momento gli investigatori avevano ipotizzato che le ferite sul corpo fossero state provocate da una caduta accidentale.

Nel corso delle ore, poi, ha preso quota la strada dell’omicidio. Lidia era separata dal marito. Da alcuni mesi frequentava un giovane di 28 anni, con problemi di alcolismo. La 49enne aveva deciso di troncare con lui e di allontanarlo da casa. Al culmine di un litigio, il ragazzo l’avrebbe strangolata e uccisa in bagno. Poi avrebbe continuato a vivere in casa sua, in presenza del cadavere, per altri tre giorni.

Come ha raccontato ai pm, Alessio Nigro avrebbe persino inviato messaggi al datore di lavoro della sua compagna per non destare sospetti. Infine è scappato a Milano, dove i carabinieri lo hanno arrestato. La notizia della morte di Lidia Peschechera ha fatto presto il giro della città: la donna infatti era una grande attivista animalista ma era anche un’antifascista e sostenitrice delle cause Lgbt. Viveva da sola con cinque gatti dopo la separazione col marito.

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