francesco pio mainone ucciso napoli foto

I killer hanno fatto fuoco alle 2 e 30 a Mergellina, all’altezza dello chalet “Da Sasà”: Francesco Pio Maimone aveva appena 18 anni, una vita davanti. Era in compagnia degli amici in uno dei tanti sabato sera quando è stato raggiunto al petto da un colpo di pistola. La corsa in ospedale, al Pellegrini, è stata inutile.

Napoli, Francesco Pio Maimone ucciso a 18 anni con un colpo di pistola al petto

Le ragioni dell’agguato sono ancora avvolte nel mistero. Francesco Pio non aveva precedenti penali. Abitava a Pianura, in via Escrivà, zona ribattezzata anche delle “Case gialle”, finita al centro delle fibrillazioni criminali delle ultime settimane. La provenienza geografica però non è sufficiente a costituire un movente: il ragazzo, nato il 4 settembre del 2004 – come spiega Il Riformista – era estraneo a contesti criminali. Al punto che gli investigatori non escludono l’ipotesi che il 18enne sia stato vittima di un errore o che non fosse lui il vero bersaglio dei killer ma un amico o un conoscente.

Non è tutto: l’altra pista che si batte è quella della vendetta privata. Forse uno sguardo di troppo o un bisticcio tra coetanei avrebbe armato la mano del commando che ha poi fatto fuoco contro di lui a distanza ravvicinata. Maimone sarebbe stato seguito fino alla zona degli Chalet e ucciso. La zona dell’agguato è la stessa già teatro di altri episodi criminali recenti. La scorsa settimana, nella notte tra sabato e domenica, vittima di un raid fu Antonio Gaetano, 19enne di Pianura, ritenuto dagli investigatori a capo del clan Esposito-Marsicano. Il giovane versa tutt’oggi in gravi condizioni. Gli uomini della Squadra Mobile guidati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini dovranno ora capire se i due fatti di sangue siano in qualche modo collegati.

A Pianura è guerra

Ci sono due famiglie che si contengono il controllo del quartiere di Pianura a Napoli, periferia occidentale dela città. Da un lato gli Esposito-Marsicano, dall’altro i Carillo-Perfetto. Antonio Gaetano è considerato dagli inquirenti un elemento apicale della prima famiglia. Francesco Pio Maimone, invece, non sarebbe affiliato a nessuna delle due cosche criminali. L’unico elemento che lo lega alla faida è il quartiere. Sempre come spiega Il Riformista, infatti, abita nelle “Case Gialle”, dove vivevano Antonio Esposito, 48 anni, ucciso il 3 marzo scorso, che Emanuele Gaetano e Vincenzo De Grosso (rispettivamente 27 e 23 anni) arrestati la scorsa settimana dopo un blitz nella piazza di spaccio che gestivano. Anche questi ultimi erano considerati vicini al gruppo Esposito-Marsicano.

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