La Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato a 21 anni e 6 mesi di reclusione Antonio Cennami, 55 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio volontario aggravato del fratello minore Luigi Cennami, 50 anni. La sentenza, emessa dal giudice Marcella Suma, ha accolto integralmente la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Daniela Pannone, che già in requisitoria aveva chiesto la medesima pena. Nonostante le arringhe difensive degli avvocati Antonio Miraglia e Angelo Raucci, la Corte ha riconosciuto la piena responsabilità dell’imputato.
Il delitto dell’11 giugno 2024 a Mondragone: un incontro “chiarificatore” finito nel sangue
Il fatto di sangue – come ricorda Casertanews – risale all’11 giugno 2024, quando i due fratelli si diedero appuntamento nel parcheggio di un bar lungo la Domiziana, a Mondragone. Quello che avrebbe dovuto essere un dialogo chiarificatore è presto degenerato in una violenta lite, culminata con l’omicidio.
Entrambi i fratelli erano armati. Durante l’incontro Luigi Cennami si presentò con un machete; Antonio Cennami arrivò invece con una pistola calibro 9 con matricola abrasa, incompatibile con il suo lavoro di vigilante presso il Ditellandia Park, dove le armi in dotazione sono regolari e denunciate. Un dettaglio, questo, che ha pesato nelle valutazioni degli inquirenti circa la premeditazione e la pericolosità del gesto.

La presunta relazione extraconiugale all’origine della lite
Secondo la ricostruzione della Procura, alla base dell’escalation ci sarebbe stata una presunta relazione extraconiugale tra l’imputato e la moglie della vittima. Una tensione familiare latente che sarebbe esplosa proprio durante l’incontro dell’11 giugno. Sempre in base alla ricostruzione dagli investigatori, Antonio Cennami avrebbe esploso un unico colpo, rivelatosi mortale: il proiettile ha trapassato il collo di Luigi, uccidendolo sul colpo.
La fuga e l’arresto di Antonio Cennami
Subito dopo l’omicidio, il 55enne si sarebbe allontanato dal luogo del delitto a bordo del proprio scooter, rientrando a casa. Qui avrebbe lasciato il mezzo per prendere un’automobile e tentare di proseguire la fuga. L’imputato fu però rapidamente rintracciato dai carabinieri di Mondragone, che lo arrestarono on l’accusa di omicidio volontario aggravato. A costituirsi parte civile nel processo sono stati i familiari di Luigi Cennami, rappresentati dall’avvocato Lorenzo Montecuollo, che hanno seguito da vicino tutte le fasi del procedimento.




