Emergono particolari inquietanti sulla strage di Ischia avvenuta sabato 16 agosto, quando Antonio Luongo, 62 anni, ex operatore ecologico in pensione, ha ucciso la ex suocera Zinoviya Knihnitska e il nuovo compagno della ex moglie, Nunzio Russo Spena, ferendo gravemente la 42enne Lyudmyla Velykgolova prima di togliersi la vita.
Strage di Ischia, Lyudmyla pedinata da un investigatore privato ingaggiato dall’assassino
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo si era rivolto a un investigatore privato originario dell’isola per pedinare la donna, annotarne gli spostamenti e riferirgli i luoghi da lei frequentati. Un’attività di sorveglianza che avrebbe consentito a Luongo di pianificare nei dettagli l’agguato.
Il duplice omicidio
Lyudmyla Velykgolova si trovava a Ischia con il compagno per trascorrere il Ferragosto con la madre. Già in mattinata le due donne avevano notato la presenza dell’ex marito sull’isola e si erano rivolte ai carabinieri, ma nel tardo pomeriggio l’uomo è entrato in azione.
Intorno alle 18:30, armato di pistola con matricola abrasa e a bordo di un’auto a noleggio, Luongo ha raggiunto la zona del Cuotto, nel comune di Forio, e ha aperto il fuoco contro Russo Spena e la Knihnitska, uccidendoli entrambi. Ha poi inseguito la ex moglie fino all’abitazione, ferendola gravemente con sei colpi prima di rivolgere l’arma contro se stesso.
La donna ancora in gravi condizioni
Luongo è deceduto durante il trasporto all’ospedale Rizzoli. La Velykgolova, soccorsa inizialmente al presidio di Ischia, è stata trasferita al Cardarelli di Napoli, dove resta ricoverata in condizioni critiche.
Le indagini proseguono per ricostruire ogni fase della tragedia e accertare eventuali responsabilità legate all’attività dell’investigatore privato.