Un semplice richiamo al rispetto delle regole sarebbe bastato a scatenare la furia. Un infermiere del reparto di chirurgia dell’ospedale “Moscati” di Aversa è stato brutalmente aggredito nel pomeriggio di sabato, tra le 17 e le 18, da un familiare di un paziente ricoverato.
Aversa, ricoverato dopo un accoltellamento: i parenti aggrediscono l’infermiere a calci e pugni dopo un richiamo
Secondo quanto si apprende, tutto sarebbe nato da un richiamo rivolto alla madre di un minore – ricoverato dopo essere stato accoltellato a Melito – affinché rispettasse le norme sugli accessi in corsia. Poco dopo, altri parenti del ragazzo si sarebbero presentati in reparto, e uno di loro avrebbe aggredito il sanitario con calci e pugni, sotto gli occhi attoniti di colleghi e pazienti.

A salvare l’infermiere è stata la prontezza della collega di turno, che ha immediatamente allertato i carabinieri. I militari della Compagnia di Aversa, guidati dal tenente colonnello Ivano Bigica, sono intervenuti sul posto e il sanitario ha poi sporto regolare denuncia. Al pronto soccorso gli è stata diagnosticata una prognosi di cinque giorni.
Intanto, cresce l’allarme tra gli operatori sanitari, sempre più spesso vittime di episodi di violenza ingiustificata. Solo pochi mesi fa, nell’ottobre 2024, una dottoressa in servizio al pronto soccorso del Moscati di Aversa fu vittima di una violenta aggressione da parte di una 34enne di Napoli: minacciata di morte e colpita con un monitor e una stampante scagliati contro di lei, riportò lesioni giudicate guaribili in trenta giorni. A inizio maggio, la donna è stata condannata a un anno e otto mesi di reclusione, da scontare agli arresti domiciliari.