fratelli scaramella torre annunziata

Scaricano le colpe della coltellata su Antonio Cirillo, uno dei giovani del branco che ha ucciso Maurizio Cerrato. Secondo quanto dichiarato davanti al pubblico ministero, i fratelli Scaramella addossano al 32enne il fendente che ha tolto la vita al 61enne di Torre Annunziata.

Torre Annunziata, Giorgio Scaramella le aveva prese

Giorgio Scaramella, 51 anni, fioraio con con un chiosco all’esterno del cimitero di Torre, è uomo vicino agli ambienti criminali. Lo scorso agosto è scampato a un agguato, ma non a un pestaggio, che lo ha costretto a passare giorni in ospedale. E’ lui che avrebbe innescato il litigio, prima verbale e poi fisico, con Maurizio Cerrato. Avrebbe ingaggiato una colluttazione con il 61enne, le avrebbe prese. Poi, al termine dello scontro, le divergenze sembravano appianate, tanto che Maurizio si era offerto di aggiustargli gli occhiali rotti nel corso dell’aggressione.

Così, invece, non è andata. Giorgio Scaramella non riesce a sopportare l’affronto di essere uscito sconfitto da quella lite. Chiama in rinforzi: il fratello Domenico, i parenti Antonio Cirillo e Antonio Venditto. “Hanno iniziato a picchiare me e mio padre. Scaramella ha colpito mio padre con un crick, lo strumento che stava usando per cambiare la ruota. Poi sembrava che la situazione si fosse calmata, tanto che mio padre si era offerto anche di ripagare gli occhiali che aveva rotto a Giorgio nella colluttazione – racconta la figlia, Maria Adriana -. Ma lui è andato via ed è tornato su uno scooter e con loro altre tre persone. Hanno iniziato ancora a picchiare mio padre, poi lo hanno scaraventato sull’auto e uno lo accoltellato mentre gli altri lo mantenevano”.

Chi ha dato la coltellata?

A confermare la ricostruzione anche le dichiarazioni di altri due testimoni. Ma non si sa materialmente chi sia stato a sferrare la coltellata mortale. Giorgio Scaramella è l’artefice della lite, rivendicando il posto auto in via IV Novembre occupato dalla sedie, ed è lui che ha scagliato il crick sulla testa della vittima. Domenico Scaramella, fratello di Giorgio, precedenti per traffico internazionale di armi, è colui che è arrivato a piedi e ha chiamato i complici, nonostante Maurizio Cerrato chiedesse di chiudere la faccenda lì. Antonio Venditto, incensurato ma legato alle piazze di spaccio della zona secondo gli investigatori, ha partecipato alla prima aggressione e ha cercato di procurarsi un alibi dando dichiarazioni false.

Antonio Cirillo ha partecipato alla seconda aggressione, arrivando a bordo di uno scooter diverso da quello usato da Giorgio, ed è stato tra i primi a scappare. Secondo Il Fatto Vesuviano e Anteprima24, i fratelli Scaramella, così come ricostruisce il pm, accusano Antonio Cirillo della coltellata. Lui non ha reso dichiarazioni nella fase delle indagini, a differenza dei due fratelli che hanno confermato di aver partecipato all’aggressione, ma puntualizzando di non avere nulla a che fare con il fendente. Saranno adesso gli investigatori a dover fare luce sulla dinamica dell’accaduto che ha portato all’arresto di quattro persone.

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