campania zona rossa marzo

La cabina di regia del Governo si riunirà con il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) per decidere la nuova collocazione delle regioni in fasce di rischio. La riunione settimanale dell’Esecutivo potrebbe deliberare un verdetto scomodo: Campania in zona rossa.

Cosa cambierà il Governo

Il Governo Draghi domani è chiamato a una prova importante: emanare il nuovo Dpcm che regoli spostamenti e divieti dal 6 marzo al 6 aprile. Nonostante le pressioni di una parte della maggioranza, favorevole all’allentamento delle misure, appare quasi scontato che invece la linea del Presidente del Consiglio sia per il rigore. Cinema e teatri dovrebbero restare chiusi, la mobilità tra regioni sarà ancora un tabù. Per impedire la circolazione delle varianti, in grado di provocare, secondo gli esperti, una nuova impennata dei ricoveri e dei contagi, l’Esecutivo valuterà un inasprimento delle misure. A Pasqua e Pasquetta potrebbe applicarsi a tutta l’Italia – così come avvenuto a Natale – una zona rossa estesa all’intero territorio nazionale.

Il Governo sta valutando anche un’altra ipotesi: riaggiornare i parametri per la classificazione delle fasce di rischio. Criteri più stringenti per finire in zona rossa, che guardino soprattutto ai ricoveri in degenza ordinaria e in terapia intensiva prima che all’indice Rt (indice di trasmissibilità del contagio). La tenuta del sistema sanitario diverrebbe così prioritaria rispetto alla semplice diffusione del virus. Un parametro che piace soprattutto alle categorie produttive.

Napoli e Campania a rischio zona rossa

La linea del Governo Draghi, in attesa del nuovo DPCM, al momento è stata quella di introdurre zone rosse localizzate e lockdown mirati. Al momento sono circa 25 i comuni in Italia in zona rossa. A rischiare anche le città di Brescia e Napoli. A lanciare l’allarme sul capoluogo del Mezzogiorno è stato oggi anche Luigi De Magistris, che considera quasi inevitabile lo scivolamento in zona rossa. Il provvedimento però a questo punto potrebbe riguardare l’intera regione. Se domani la cabina di regia del Governo e del Cts dovesse prendere atto del peggioramento degli indici di contagio forniti da Palazzo Santa Lucia, già dall’8 marzo la Campania – a distanza di due settimane dall’inizio della zona arancione – finirebbe nella fascia di rischio più grave. Significa stop alla mobilità anche comunale e chiusura di determinate attività commerciali. Uno scenario che in molti si augurano di poter scongiurare.

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