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E’ morta dopo un giorno di agonia la piccola Antonella Sicomero. La bimba di 10 anni è rimasta vittima di una challenge su Tik Tok. Una sfida social che prevedeva una prova di resistenza: rimanere legata con una corda al collo il più a lungo possibile.

“Vado a fare la doccia”, poi il Black out Challenge: così è morta Antonella

Da sempre attiva sui social network, Antonella aveva diversi profili attivi sia su Facebook che su Instagram. Ieri avrebbe partecipato a un gioco su Tik Tok, il popolare social di video sharing molto diffuso tra gli under 18. “Vado a fare la doccia”, avrebbe detto ai genitori. Niente avrebbe fatto presagire quello che sarebbe successo nel bagno di lì a poco. Antonella impugna lo smartphone, va in diretta con altri contatti. Partecipa al “Black out Challenge“. Afferra la cintura dell’accappatoio, un’estremità la lega al collo, l’altra al termosifone – come riporta Il Riformista -. E stringe, stringe sempre di più. Forse troppo.

Diventa cianotica, ha difficoltà a respirare. Il gioco finisce male. La sorellina di 4 anni la trova esanime, attaccata alla cintura dell’accappatoio. Il cellulare a pochi centimetri, a terra. Alle 20 e 45 in casa Sicomero, quartiere Kalsa, il tempo si ferma. I genitori, due operai siciliani, non aspettano un secondo. Ma il nodo è strettissimo, tanto che il papà ha difficoltà a sciogliere il nodo. Quando la liberano, la coppia carica la piccola in braccio e la portano in auto all’ospedale dei Bambini di Cristina. Antonella viene ricoverata subito in condizioni disperate nel reparto di rianimazione.

Il ricovero e la morte

“La bambina è arrivata in arresto cardiocircolatorio da un tempo indefinito – ha sottolineato il direttore sanitario dell’ospedale dei Bambini Salvatore Requirez – Immediatamente è stata rianimata e il cuore ha ripreso a battere. L’abbiamo poi sottoposta a Tac che ha evidenziato subito una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata”. Le speranze di sopravvivenza si sono praticamente annullate dopo che i medici hanno detto alla famiglia, stamattina, che la ragazzina era in coma irreversibile, in vita solo grazie ai macchinari di rianimazione. Alle 13:00 la comunicazione più tragica: “Vostra figlia è in una condizione di morte cerebrale”.

A quel punto i genitori prendono l’amara decisione: donare gli organi. Salvare altre vite. E’ forse l’unico modo per dare un senso a un gesto inspiegabile che ha strappato alla vita una bimba di soli 10 anni. Intanto la Procura apre una doppia indagine. La Procura dei minori indaga per istigazione al suicidio. Toccherà a loro ricostruire il “black out Challenge”, scavando negli ambienti torbidi del web. Invece toccherà alla magistratura ordinaria condurre gli accertamenti tecnici sul cellulare della ragazzina.

Cos’è il Black Out Challenge

Si tratta di una prova di resistenza, una sfida sui social che consiste nel sottoporre il giocatore a un gioco ai limiti della morte. Nel caso di Antonella, la prova consisteva nello stringere una cintura al collo il più a lungo possibile. Chi resiste di più, stringendo il nodo, vince la sfida. Il macabro gioco “del soffocamento” si svolge in diretta con altri giocatori, che commentano in tempo reale e incitano l’altro a stringere di più. Nel caso di Antonella, purtroppo, la challenge si è trasformata in tragedia.

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