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Pensioni news. Il governo giallo rosso sta pensando di archiviare Quota 100 e la riforma delle pensioni potrebbe portare a un taglio sugli assegni finali. Due le ipotesi al vaglio del governo giungono a questa conclusione.

Pensioni quota 100 ultimissime: il taglio

Governo e sindacati stanno discutendo di una possibile riforma delle pensioni che sia sostenibile nei costi e che permetta di superare Quota 100 e la tanto dibattuta Legge Fornero.

Ciò su cui si sta cercando di puntare -evidenzia money.it- è la flessibilità in uscita, ma che come prezzo ha proprio il taglio sull’assegno finale e le due proposte su cui si sta ragionando attribuiscono allo stesso un peso differente.

Pensioni news, il taglio

Il governo ha inizialmente pensato a trasformare Quota 100 in Quota 102 che permetterebbe di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi. Questa proposta di riforma delle pensioni è da sempre osteggiata dai sindacati perché l’assegno finale deriverebbe dal calcolo contributivo anche per la parte di contributi versati quando ancora in vigore c’era il solo sistema retributivo, vale a dire prima del 1996. Il taglio sarebbe penalizzante e arriverebbe fino al 30%.

Una pensione di 2.000 euro con il taglio arriverebbe a 1.400,00 euro. La seconda ipotesi di riforma delle pensioni per garantire comunque la flessibilità in uscita prevederebbe un taglio sull’assegno finale più contenuto. La proposta già presentata dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta prevederebbe un’età pensionabile ferma a 67 anni, ma dando la possibilità di anticipare l’uscita anche di tre anni a chi può contare dai 36 ai 38 anni di contributi versati.

Per ogni anno di anticipo la decurtazione dell’importo finale sarà del 2% fino quindi a un massimo del 6%, secondo money.it. Per una pensione di 2.000 euro al netto della riduzione si arriverebbe a 1.780,00 euro. In ogni caso non sembra possibile andare in pensione in anticipo senza penalizzazioni. La seconda ipotesi di riforma sarebbe più vantaggiosa, ma la flessibilità si pagherebbe comunque con pensioni più basse.

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Pensioni news, la proposta dei sindacati

I sindacati invece propongono una riforma strutturale con l’addio al lavoro anche a 62 anni con almeno 20 anni di contributi o con 41 anni di versamenti indipendentemente dall’età.

Chi non si piega ai paletti della Fornero dunque dovrà lasciare per strada qualche centinaia di euro.

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