Come si è arrivati in pochi anni a cifre così alte senza che mai nessuno si lamentasse, o almeno la protesta non raggiungesse toni di rivolta. Senza andare molto lontano, nel 2010 la tassa sui rifiuti urbani salì del 30% senza che vi fosse data alcuna spiegazione, e a nulla servirono le proteste dei vari Comitati che si schierano a difesa dei cittadini, il tributo si dovette pagare. Ma lo pagano proprio tutti…..? Leggendo tra le note del regolamento ci sono maglie molto larghe che si basano sulle autodichiarazioni, soggette poi a verifiche da parte del Comune, dei cittadini. Ma chi controlla queste dichiarazioni, chi sono gli impiegati comunali che dovrebbero fare indagini su un territorio di 94 kmq per scovare i soliti furbi. Dimentichiamo che lo sviluppo edilizio di Giugliano negli ultimi 30 anni ha avuto un’escalation impressionante, e che moltissimi parchi abusivi ancora oggi non hanno una definizione catastale né una reale lettura della quadratura. Chi paga per queste anomalie che rimettono ad altri i costi di tutti. Se è pur vero che il servizio di ritiro della spazzatura domestica non c’è mai stato, è pur vero che molti risolvono il problema non pagando secondo la filosofia del “pagare e morire c’è sempre tempo”. D’altro canto la filosofia del comune non è da meno, nel senso che ora prende quel che può, da chi può, poi se ne parla. Intanto i costi aumentano e l’emergenza che si è creata sia per quanto riguarda un servizio che non c’è sia per i costi che sono sempre più alti, sembra avere delle finalità strategiche visto anche il ripetersi delle notifiche errate e senza timbro postale come avvenne nel 2012 dove le fatture comprendevano anche una quota di indifferenziata da pagare alla provincia pari a circa il 41% della tassa smaltimento rifiuti, e quest’ulteriore balzello era dovuto ancora una volta, alla mancata effettuazione della raccolta differenziata. L’emergenza, come dicevamo non a caso, in quanto la volontà politica di costruire un inceneritore a Giugliano non è venuta meno, infatti è stato bocciato l’emendamento che il Movimento 5 stelle ha presentato in parlamento nel decreto “la terra dei Fuochi” che diceva no all’inceneritore. Ma gli interessi economici non si fermano qui, riteniamo a questo punto che lo stato di cose, che va avanti ormai da anni, è volutamente fatto ad arte per instillare nei cittadini una soluzione, qualunque essa sia purchè ci sia. Ed ecco che la distrazione dell’inceneritore, porta a soluzioni come i siti di compostaggio, e per non farci mancare la puzza e la speculazione, oltre che l’inquinamento li vorrebbero fare “anaerobici”. Mascherando, con questa operazione, la realizzazione di centrali turbogas a metano, con un residuo di compost di pessima qualità che comunque finirebbe in discarica, producendo energia, e ricavando anche da questo, come per gli inceneritori, lucro con il balzello Cip6 che paghiamo sulle bollette ENEL. Tra le proposte formalizzate ai Commissari nell’incontro del 2 gennaio, i Movimentisti di Giugliano, insieme al Cittadino Deputato Salvatore Micillo hanno espressamente chiesto, oltre al ritorno alla TARSU, l’applicazione del decreto regionale n.384 del 31-7-2012 che prevede appunto il compostaggio domestico e la riduzione del tributo del 50%, con addirittura la possibilità di mettere a disposizione dei cittadini delle compostiere acquistate con un fondo della Provincia di 3 milioni e mezzo, a fronte del regolamento tra Comune e Cittadini sui termini del compostaggio domestico. Questo, oltre alla presenza in piazza costante insieme ai cittadini sono le azioni del Movimento 5 stelle di Giugliano, che a pieno titolo e con i suoi attivisti sarà presente anche mercoledì a piazza Municipio con un presidio di tutta la giornata e giovedi 16, mentre la delegazione chiamata a discutere con i Commissari salirà al Comune.
Movimento 5 stelle di Giugliano

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