Si può essere già in crisi alla seconda giornata di campionato dopo aver vinto la prima? Sì, se ti chiami Napoli. La squadra di Benitez toppa l’esordio in casa in campionato dopo una prestazione neanche tanto malvagia ma ricca di lacune tecniche dovute a disattenzioni visto che nell’11 titolare, 10 erano del Napoli anche lo scorso anno e non possono essere diventati dei brocchi in 2 mesi.

 
La partita comincia subito bene, per i primi 20 minuti il Napoli è arrembante, padrone assoluto del campo grazie ad un Hamsik ispirato, che addirittura azzarda dei dribbling, cosa che non accadeva da oltre un anno, con un Higuain che scalpita, allarga il gioco, ma che non è incisivo al momento opportuno, ovvero al 27’ quando preferisce tirare il rigore con sola potenza senza badare alla precisione, il risultato è una bordata a mezz’altezza neutralizzata da Bardi che è sì stato bravissimo ad intuire l’angolazione e deviare il pallone ma c’è da dire che il portiere del Chievo si era già mosso prima, quindi gravi le colpe di Higuain su questo penalty.

 
Con il rigore sbagliato si spegne la scintilla. Jorginho sembra un bambino all’esordio in carriera, Callejon e Zuniga con la testa da tutt’altra parte, la difesa che si fa letteralmente prendere in giro dai giocatori del Chievo che per tutto il resto della partita provano improbabili dribbling e saltano come birilli 2, 3, 4 giocatori del Napoli. Imbarazzante

 

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Insigne e Maggio corrono tantissimo ma sono inconcludenti e rischiano di creare ancor più problemi alla squadra di Benitez, nonostante la buona volontà. Higuain? Non pervenuto.

 
Bardi non ha neutralizzato solo il rigore con quella parata, ha tramortito un campione e non si è limitato ad un trattamento di favore per Higuain perché la partita è stata da 9, come i tiri nello specchio ribattuti dall’ex Livorno, che si dimostra uno dei migliori prospetti del panorama calcistico italiano.
Il secondo tempo è un caso a parte, pronti via e Maxi Lopez trova l’imbucata per l’1-0. Il Napoli torna a fare il suo gioco ma l’impressione è che se Corini avesse avuto il coraggio di affrontare il Napoli da pari a pari e non con il freno a mano tirato, la partita sarebbe potuta finire molto peggio: appena i veronesi pigiavano l’acceleratore affondavano il colpo in maniera inesorabile.

 
Troppa approssimazione per il Napoli, troppa furbizia del Chievo. Si può essere già in crisi alla seconda giornata di campionato dopo aver vinto la prima? Assolutamente sì.

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