Hanno lasciato il carcere e sconteranno la pena agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, Francesco Pio De Santis, 25 anni e Patrizio De Felice, 37 anni, protagonisti della clamorosa rapina da quasi 7 milioni di euro alla banca BPER di Grumo Nevano, avvenuta con la cosiddetta “tecnica del buco”.
Rapina da 7 milioni di euro alla BPER di Grumo Nevano: concessi i domiciliari ai due imputati
I due, dopo aver scavato per giorni nei condotti fognari, erano sbucati all’interno del caveau passando dal pavimento, riuscendo a svaligiare tutte le cassette di sicurezza e a sottrarre i contanti del bancomat, per un bottino multimilionario. Il GUP del Tribunale di Napoli Nord, nell’ambito di un processo celebrato con rito abbreviato, ha condannato gli imputati a 5 anni e 4 mesi di reclusione per rapina pluriaggravata in concorso e sequestro di persona. Tuttavia, la pena potrebbe essere ridotta a 4 anni e 5 mesi qualora decidano di non ricorrere in appello.

Accolta dal giudice la richiesta avanzata dai legali Domenico Dello Iacono e Luigi Poziello, del Foro di Napoli Nord, per la concessione della misura cautelare meno afflittiva. De Santis e De Felice potranno ora scontare il resto della pena presso le proprie abitazioni di Napoli, con sorveglianza elettronica.
Durante il processo si sono costituite parte civile le persone offese dalla rapina, ovvero i titolari delle cassette di sicurezza violate, che attendono ora eventuali sviluppi in sede civile per il risarcimento dei danni subiti. Il colpo, uno dei più ingenti nella storia recente della Campania, aveva fatto molto parlare anche per la sua pianificazione meticolosa e per l’audacia con cui era stato portato a termine. Nonostante l’entità del bottino, la fuga dei rapinatori durò poco: furono individuati e arrestati nel giro di poche settimane grazie a un’indagine serrata condotta dalle forze dell’ordine.