pensioni marzo 2020

Pensioni marzo 2020, oggi il pagamento. La cifra in molti casi è più bassa. C’è anche il conguaglio per chi è andato a riposo nel 2018 e nel 2019. Per chi ha il conto alle Poste il pagamento è oggi, domani per chi lo ha in banca. Un giorno di ritardo dovuto al fatto che il giorno 1 marzo è caduto di domenica.

Pensioni marzo 2020: importo più basso

Il cedolino della pensione di marzo, in pagamento da oggi, potrebbe riservare qualche sorpresa non proprio positiva. Ci saranno infatti importi più bassi in alcuni casi, anche se le riduzioni non dovrebbero essere alte. La pensione, come i redditi da lavoro dipendente, è soggetta a una serie di tassazioni e marzo è il mese in cui vengono trattenute le addizionali regionali e comunali 2020.

Da marzo e fino a novembre a condizionare l’importo c’è anche la trattenuta per addizionale comunale in acconto per il 2020. Tutti coloro che percepiscono un importo lordo fino a 18 mila euro all’anno e che con il ricalcolo dell’Irpef si ritrovano con un conguaglio a debito superiore a 100 euro, avranno spalmate le trattenute fino al prossimo novembre.

Ricalcolo Irpef

Inoltre è stato effettuato il ricalcolo dell’IRPEF pagata nel 2019: chi ha pagato meno di quanto avrebbe dovuto si troverà una trattenuta sull’assegno della pensione, e “laddove l’importo della pensione non sia sufficientemente capiente”, l’importo da restituire sarà spalmato sui ratei mensili successivi.

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Pensioni marzo 2020: rimborso

Ci sono però anche delle buone notizie. Con la pensione di marzo arriverà infatti il rimborso dei crediti IRPEF per quei pensionati che nel 2019 hanno versato più del dovuto. Insomma, se per qualcuno ci sarà una trattenuta, altri riceveranno una gradita sorpresa. Non essendo soggette a tassazione, nessun conguaglio è invece previsto per le prestazioni di invalidità e le pensioni sociali.

L’emergenza Coronavirus

Dopo una settimana di chiusura, oggi riaprono anche gli uffici postali nella zona rossa del Coronavirus. Aperti anche i 5 uffici postali a Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione D’Adda, San Fiorano in provincia di Lodi e Vo’ Euganeo in provincia di Padova. Intanto i sindacati hanno lanciato un appello proprio relativamente al ritiro delle pensieni. L’appello è dEi lavoratori di Poste Italiane che, tramite i sindacati di categoria, hanno chiesto alla società di prendere opportune precauzioni per limitare i rischi di contagio. In attesa che delle indicazioni precise vengano date ai lavoratori (non solo a livello locale ma anche centrale), i sindacati hanno invitato i pensionati a procedere con ilritiro dell’assegno pensionistico tramite strumenti elettronici di pagamento o ritiro di contanti, evitando quindi di recarsi agli sportelli e di causare sovraffollamento.

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