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Non si arresta l’escalation di furti e rapina tra Napoli e Caserta. L’ultimo episodio, in ordine cronologico, si è verificato ieri ad Orta di Atella: un commando armato ha fatto irruzione in una chiesa Evangelica di via San Michele, nei pressi dell’imbocco di Succivo della superstrada Nola-Villa Literno, mentre erano in corso le funzioni religiose.

Orta di Atella, irruzione armata durante la messa: rapinatori in azione

Stando alle prime ricostruzione, la rapina si sarebbe verificata intorno alle 20 e 30: in sei, con volto coperto, sono entrati nel luogo di culto armati di coltelli e pistole. Uno di loro ha puntato l’arma alla tempia di un fedele che stava svolgendo il servizio di sorveglianza all’esterno della parrocchia. Panico tra i presenti. Nella chiesa c’erano circa una sessantina di fedeli, tra cui anche dei bambini che sono stati portati in una stanza da alcune donne per evitare che potessero assistere a quelle scene.

I banditi sono riusciti a portare via le offerte e alcune borse. Il bottino dovrebbe aggirare sui 500 euro. Una volta messo a segno il colpo, i rapinatori sono scappati a bordo di una Punto nera, allontanati dai fedeli che li avrebbero rincorsi urlando: “Andate via nel nome di Gesù”.  Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Orta di Atella che hanno immediatamente avviato le indagini per ricostruire le dinamiche dell’accaduto.

Il post di Borrelli

Sull’episodio è intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: “Chiediamo alle forze dell’ordine di verificare l’accaduto e di individuare al più presto i malviventi. Il nostro territorio sta attraversando una fase molto triste e terrificante, troppa gente senza scrupoli se ne va in giro armata a seminare terrore e violenza. Se neanche i luoghi di culto sono esenti da tali situazioni, vuole dire che la deriva criminale sta sfiorando il punto di non-ritorno. Urgono provvedimenti. Il nostro territorio ha bisogno di una massiccia presenza di agenti delle forze dell’ordine e di una maggiore videosorveglianza. C’è necessità, in poche parole, di uno Stato più presente e combattivo”.

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