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Omicron 2 è stata sequenziata anche in Campania. E’ quanto comunicato dall’Istituto Superiore della Sanità. Al momento la sottovariante è presente già in nove regioni e riguarda l’1% delle infezioni registrate su scala nazionale.

Omicron 2 anche in Campania

L’Istituto Superiore della Sanità conferma la presenza della Omicron 2, oltre che in Campania, anche in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Toscana. «È di un certo interesse il fatto che in questa indagine siano state rilevate 21 sequenze riconducibili al lignaggio BA. 2, che è causa di più del 50% di infezioni da Sars-CoV- 2 in alcuni Paesi Europei tra i quali, in particolare, la Danimarca», conclude l’Iss.

Sintomi e differenze rispetto a Omicron 1

Le informazioni relative alle caratteristiche di questa sottovariante sono ancora frammentarie. Le prime segnalazioni risalgono all’India, a metà dicembre. Da lì si sarebbe diffusa nelle Filippine, in Singapore, Giappone, Sud Africa e poi Europa. La variante appartiene allo stesso ceppo della Omicron che conosciamo da tempo, ossia il B.1.1.529, ma si distingue per alcune mutazioni sulla proteina Spike, “l’artiglio” con il quale il virus aggancia le cellule per infettarlo.

Per questo motivo, per distinguerla dalla prima versione della Omicron, è stata chiamata BA. 2. Avrebbe gli stessi effetti della sua variazione “sorella” e gli stessi sintomi – mal di gola, dolori articolari e muscolari – fiacchezza – ma una capacità di contagiosità ancora più elevata che potrebbe favorirla nella diffusione e farle prendere il sopravvento su Omicron 1. Soltanto i prossimi studi potranno definire eventuali differenze tra le due varianti. Resterebbe invariata la letalità (più bassa rispetto alle precedenti mutazioni del Covid-19).

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