Svolta nella vicenda sulla morta di Antonio Artiano, figlio del ras del clan Grimaldi, rimasto ferito da un colpo di pistola alla testa al Rione Traiano. Il giovane è deceduto, due giorni fa, all’Ospedale del Mare dove era stato ricoverato in gravissime condizioni.

Omicidio Antonio Artiano, arrestato il fratello della fidanzata

Le indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinata da Alfredo Fabbrocini, hanno portato all’esecuzione del decreto di fermo nei confronti di Pasquale Muro, 20 anni, indagato per omicidio.

Dall’attività investigativa è emerso che Antonio – conosciuto da tutti come Anthony – intratteneva una relazione sentimentale burrascosa con la sorella dell’indagato e che, a seguito dell’ennesima lite tra i due, entrambe le famiglie si erano incontrate per chiarire la vicenda. Il confronto, però, sarebbe degenerato e Pasquale Muro, armato di pistola, avrebbe esploso dei colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima ferendola alla testa.

Appena una settimana fa, i familiari di Muro aveva fornito una versione diversa ai poliziotti. Durante l’incontro chiarificatore, organizzato, in via Marco Aurelio, tra le strade del Rione Traiano, Anthony – secondo il loro racconto –  si sarebbe presentato armato di pistola. I toni si sarebbero inaspriti e durante il litigio sarebbe partito il colpo, accidentale, con cui il 23enne si sarebbe ferito da solo alla testa. Una versione che non ha affatto convinto gli agenti della Squadra Mobile. Indagando a fondo sulla vicenda, i poliziotti hanno così scoperto che era stato Muro a far partire il colpo, ferendo gravemente Artiano, anziché la vittima stessa.

 

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