Un automobilista disabile è stato vittima di un’aggressione violenta nella notte tra sabato 2 e domenica 3 agosto, poco dopo la mezzanotte, sul Corso Vittorio Emanuele di Napoli. L’uomo, che viaggiava con la moglie, le due figlie e la nipote minorenne, è stato tamponato da un’altra vettura. Invece di procedere a una normale constatazione amichevole, il conducente dell’altro veicolo lo ha colpito con una testata al volto, il tutto davanti ai familiari. L’episodio è stato denunciato dal deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra).
Napoli, disabile tamponato da un’altra vettura e preso a testate in faccia
Secondo la ricostruzione, la vittima si trovava in coda all’altezza della Chiesa del Cenacolo quando l’auto che la seguiva l’ha urtata. Sceso per verificare i danni, è stato raggiunto dal guidatore, un trentenne napoletano, che – stando alla denuncia presentata ai carabinieri di Capodimonte – avrebbe iniziato a minacciarlo dicendo: «Vuoi vedere che ti do una testata?». Pochi istanti dopo, lo ha colpito al volto.
Ne è nata una colluttazione, interrotta dall’intervento di due giovani che viaggiavano con l’aggressore, presumibilmente suoi nipoti, che hanno poi consegnato i documenti del veicolo. Mentre la vittima stava ripartendo, il trentenne ha nuovamente preso di mira la sua auto, colpendola con calci e pugni. L’uomo è stato medicato al pronto soccorso del CTO con una prognosi di dieci giorni.
Borrelli: “Segnale di una violenza fuori controllo”
Il parlamentare Borrelli ha commentato l’accaduto definendolo “un episodio emblematico di una violenza urbana senza limiti, dove si aggredisce per un banale incidente o per uno sguardo di troppo”. Ha poi auspicato che l’aggressore, che “non si è fermato neanche davanti a tre minorenni e appariva in evidente stato di alterazione”, venga individuato e messo nelle condizioni di non nuocere più.
La testimonianza della vittima
“È stato un momento di paura estrema – ha raccontato l’automobilista – per un’aggressione improvvisa e ingiustificata. Si è trattato di un piccolo tamponamento, niente che potesse scatenare una simile furia. Purtroppo ci sono sempre più giovani che si mettono alla guida in quelle condizioni, diventando un pericolo per tutti. Quella che doveva essere una serata serena in famiglia si è trasformata in un incubo, e tutto questo davanti alle mie figlie e nonostante la mia disabilità. Così non si può andare avanti”.