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Avevano ottenuto false certificazioni anti-covid per partire senza problemi e trascorrere il capodanno a Dubai, negli Emirati. Un controllo random all’aeroporto di Fiumicino però li ha bloccati lo stesso. A finire nei guai un’intera famiglia legata all’Alleanza di Secondigliano.

Falsi tamponi covid per andare al capodanno a Dubai, nei guai dottoressa e famiglia di camorristi

Questa mattina la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di quattro persone. Arresti domiciliari per la dottoressa dell’Asl Napoli 3 Sud Grazia Romairone, classe 1961, e Bruno Bevilacqua, classe ’53, poiché ritenuti gravemente indiziati dei reati di corruzione e falso. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Salvatore Esposito, di Mugnano, classe 2001, in quanto ritenuto gravemente indiziato dei reati di corruzione, falso e falsa attestazione a pubblico ufficiale su qualità personali, proprie o di altri. Infine ordinanza di divieto di svolgimento della professione per 12 mesi per Roberto Gasso, classe 1968, poiché ritenuto gravemente indiziato dei reati di corruzione e falso.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la famiglia Esposito, per trascorrere il capodanno 2022 a Dubai, grazie all’intermediazione e complicità della dottoressa Romairone, tra l’altro presidente aziendale dell’Asl Napoli 3 Sud, dietro il pagamento di 300 euro a Roberto Gasso, avrebbe ottenuto tamponi falsificati, rilasciati dal Laboratorio di analisi cliniche Gasso di San Giorgio a Cremano. I certificati attestavano, in particolare, la negatività al Covid di Maria Bosti e Susy Esposito, in realtà positive. Il tutto grazie anche al concorso di Salvatore Esposito, il quale si sarebbe sottoposto, presso il laboratorio, ai tamponi in luogo dei propri familiari, presentando altresì le false certificazioni presso l’aeroporto. Partenza che comunque non avvenne, poiché la famiglia fu sottoposta ad un controllo COVID a campione all’aeroporto di Fiumicino e di conseguenza si vide rifiutare l’imbarco.

False vaccinazioni

Gli investigatori hanno scoperto anche che, tramite sempre l’intermediazione della dottoressa Romairone, sempre dietro pagamento di somme di denaro (questa volta 4000 euro), Luca Esposito e Susy avrebbero ottenuto dal dottor Bruno Bevilacqua, certificazioni false attestanti l’avvenuto vaccino per ottenere il Green pass in virtù delle limitazioni all’epoca imposte. Il dottor Bevilacqua, in quel periodo interdetto dai pubblici uffici, è altresì indagato poiché avrebbe rilasciato certificazioni false attestanti l’avvenuto vaccino ad altri soggetti, da alcuni dei quali avrebbe ricevuto un corrispettivo in denaro.

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