Steve Jobs, chi è, invenzioni, Apple

Steve Jobs, è uno  tra gli uomin più conosciuti del 21esimo secolo. Imprenditore, informatico e inventore statunitense è uno dei cofondatori di Apple Inc e della società NeXt Computer. Famosa resterà la frase che lo contraddise: “Siate affamati, siate folli”.

Steve Jobs: vita

Steve Jobs nasce a San Francisco il 24 febbraio 1955, da madre statunitense di origini svizzere e tedesche  e padre siriano. Appena nato però lo diedero in adozione a Paul Reinhold Jobs e Clara Hagopian residenti a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Il padre adottivo all’epoca faceva il meccanico per auto e la madre adottiva era una contabile. Steve aveva una sorella biologica più giovane, Mona Simpson, scrittrice di successo. I genitori adottivi battezzarono Steve e lo educarono alla fede cristiana luterana.

Nel 1972 Jobs si diplomò all’istituto Homestead di Cupertino, in California, e successivamente si iscrisse al Reed College di Portland nell’ Oregon che abbandonò però dopo appena un semestre.

La fondazione di Apple

Nel 1974 mentre lavorava era alla Atari, una società di videogiochi statunitense, insieme al suo amico Steve Wozniak, diede vita alla prima versione del circuito del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer il 1º aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. La società venne fondata insieme a Ronald Wayne, che Jobs aveva conosciuto presso Atari. Wayne lasciò però quasi subito la società, non appena Apple ricevette la prima commessa.

La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori di Jobs. Qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I, inizialmente venduto ai membri dell’Homebrew Computer Club. Successivamente ottennero un finanziamento dall’industriale Mike Markkula, che versò nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Nel 1977 Jobs e Wozniak lanciarono l’Apple II, le cui vendite toccarono il milione di dollari.

Il 12 dicembre 1980 Apple diventa quotata in Borsa e dopo pochi giorni valeva già 256 milioni di dollari. Steve Jobs con l’aiuto di Bill Atkinson riuscì a convincere, in cambio di una quota azionaria di Apple, il PARC a mostrargli l’interfaccia grafica da loro progettata. Atkinson e i suoi ingegneri introdussero significative migliorie al progetto, nonché alla parte hardware come il mouse, che furono utilizzate nello sviluppo dell’Apple Lisa.

Steve Jobs: l’uscita da Apple e la nuova compagnia

In seguito il 24 gennaio 1984 Apple produsse un personal computer compatto e dotato di un nuovo sistema operativo a interfaccia grafica: l’Apple Macintosh. Nonostante le speranze iniziali, non raggiunse i livelli di vendita attesi a causa della crescente concorrenza. Jobs ne incolpò John Sculley, l’amministratore delegato, chiamato alla Apple l’anno prima da lui stesso. Jobs e Sculley vennero allo scontro, ciascuno attribuendo all’altro la responsabilità del mancato successo. Sculley pose il consiglio d’amministrazione di fronte all’alternativa “o me o lui”. Il consiglio si schierò dalla sua parte.

Il 31 maggio, in seguito a una riorganizzazione manageriale i poteri di Jobs furono notevolmente ridotti togliendoli le cariche di vicepresidente e di direttore generale della divisione Mac. In settembre comunicò al consiglio le proprie dimissioni irrevocabili.

Uscito da Apple, fondò una nuova compagnia, la NeXT Computer. Apple intentò una causa legale al fondatore per cercare di bloccare la sua iniziativa. Le due parti raggiunsero un accordo extra giudiziale con il quale Jobs si impegnò a non assumere personale proveniente dalla Apple. Inoltre concesse alla sua ex-azienda il diritto di verificare ogni nuovo prodotto NeXT prima dell’uscita sul mercato.

Nel 1986 acquistò la Pixar dalla Lucas Films, una casa di produzione cinematografica con l’obiettivo di realizzare unicamente animazioni computerizzate. La NeXT produsse computer migliori e tecnologicamente più avanzati dei concorrenti. Imponendo prezzi più alti però non riuscì a imporsi sulla concorrenza, anche a causa della comparsa sul mercato di computer economici “cloni” dei PC IBM.

La Pixar nel frattempo si concentrò sulla produzione di lungometraggi al computer realizzando Toy Story nel 1995, primo film d’animazione realizzato completamente in computer grafica 3D al quale seguì A Bug’s Life.

Il ritorno alla Apple

Nel 1996 la Apple Computer aveva necessità di aggiornare il sistema operativo montato sui propri computer e contattò Jobs che propose il NeXTSTEP, sistema operativo della NeXT. In cambio chiese che la Apple acquisisse la NeXT, all’epoca in grave crisi. Nel 1997, dopo risultati commerciali altalenanti, l’amministratore delegato di Apple Gil Amelio venne allontanato e Jobs assunse nuovamente la carica di amministratore delegato ad interim. Nonostante la carica Steve Jobs non riceveva stipendio, se non la cifra simbolica di 1 dollaro all’anno. In cambio però ottenne diversi premi di produzione tra i quali un jet privato da 90 milioni di dollari e poco meno di 30 milioni di dollari in azioni.

Steve Jobs: il mancato accordo con Microsoft

Steve Jobs negoziò un accordo col rivale storico Microsoft. Con tale accordo voleva sviluppare applicativi Microsoft Word ed Excel per il sistema operativo della Apple e porre fine ad alcuni contenziosi legali fra le due società. Jobs impose dunque una rivoluzione aziendale decidendo la cancellazione di decine di progetti di prodotto lasciandone solo quattro e licenziando circa tremila dipendenti in un anno. La situazione della Apple, che a fine 1997 registrava un miliardo e quaranta milioni di dollari di perdite, migliorò sensibilmente con un utile a fine 1998 di oltre 309 milioni di dollari.

La nascita di I-Mac e I-Phone

Mentre lo sviluppo di Mac OS X era ancora in corso, Steve Jobs lanciò l’iMac. Un modello di personal computer all-in-one, cioè comprendente schermo e le altre componenti nello stesso telaio del computer. Con questo modello la Apple, che si era isolata dal mondo IBM, rientrava nel mercato dei prodotti di massa. Nello stesso anno Jobs aprì il primo Apple Store. Il negozio fu posto al secondo piano del Tysons Corner Center in Virginia. Questo era un negozio destinato esclusivamente alla vendita di prodotti Apple. L’esperimento, accolto con scetticismo, si rivelò un successo e ad agosto 2018 i negozi aperti in tutto il mondo erano 511.

Quasi contemporaneamente al lancio del nuovo sistema operativo e del nuovo computer, Jobs decise anche di lanciarsi nel settore della musica digitale con l’iPod, un lettore digitale di musica che nel 2011 divenne il più venduto al mondo. Nel 2007 Apple mise in commercio un nuovo prodotto, l’iPhone, uno smartphone con lo schermo multi-touch, con il quale pose le basi per l’ingresso di Apple nel settore della telefonia mobile. Con la guida di Jobs, la Apple ha continuato a produrre e commercializzare Mac OS X, Mac, iPod, iPhone e iPad, prodotti che portarono l’azienda a divenire un punto di riferimento nel campo dell’elettronica di consumo.

Jobs comprendendo che i suoi prodotti non erano più soltato computer, decise di rinominare dunque la Apple Computer Inc. Chiamandola semplicemente Apple Inc.

Steve Jobs: la scoperta del tumore e la morte

Dopo aver scoperto nel 2003 di essere affetto da una rara forma di tumore maligno al pancreas, meno aggressivo della forma più comune e aver deciso di non comunicare nulla al Consiglio di Amministrazione della Apple, dopo nove mesi dalla scoperta, nel luglio del 2004, venne sottoposto a duodenocefalopancresectomia per la rimozione del cancro presso lo Stanford University Medical Center in Palo Alto. A causa della malattia, Jobs sviluppò il diabete di tipo uno. Lasciò quindi temporaneamente l’incarico di amministratore delegato a Tim Cook, prima per due mesi e, in seguito, per altri sei nel 2009.

Nel 2009 vennero divulgate notizie contrastanti sulla salute di Steve Jobs, a causa anche della sua assenza annunciata al Macworld Conference & Expo di gennaio. Il 20 giugno 2009 uscì un articolo sul sito internet del Wall Street Journal in cui spiegava che nel corso del mese di aprile 2009 aveva subito un trapianto al fegato, nel Tennessee, e che le sue condizioni di salute erano buone.

Apple Inc. confermò il suo rientro per la fine del mese di giugno 2009. Durante questo periodo Steve Jobs non salì sul palco del Moscone Center di San Francisco a presentare nuovi prodotti per ben due volte. La prima il 6 gennaio in occasione dell’ultima partecipazione di Apple al MacWorld Trade Show e la seconda l’8 giugno per la WWDC 2009. Il 9 settembre 2009 tornò sul palco per presentare il rinnovo dell’intera gamma di iPod. Il 27 gennaio 2010 Jobs, alla conferenza Apple di San Francisco, presentò l’iPad, il primo tablet della Apple.

Il 17 gennaio 2011 Apple annunciò che Steve Jobs aveva richiesto un nuovo congedo medico, precisando che Jobs rimaneva CEO di Apple, continuando a occuparsi delle principali questioni strategiche ma sostituito per le questioni di tutti i giorni da Tim Cook. Il 2 marzo 2011, in occasione dell’evento di presentazione dell’iPad 2, comparve sul palco a sorpresa. Il 24 agosto si dimise da amministratore delegato di Apple annunciando di voler chiedere al Consiglio di Amministrazione la conferma di Tim Cook come suo successore.

Morì nella sua casa a Palo Alto in California il 5 ottobre 2011, a 56 anni, a causa di una recrudescenza del carcinoma con conseguente arresto respiratorio. Venne sepolto nell’Alta Mesa Memorial Park di Palo Alto, assieme ad altri imprenditori dell’alta tecnologia informatica, come il co-fondatore di HP, David Packard e l’ingegnere Frederick Emmons Terman, con i quali Jobs lavorò per alcuni mesi estivi come dipendente all’età di 13 anni.

 

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