Nonostante la presenza di oltre 200 telecamere – sia all’esterno che all’interno – del consorzio cimiteriale di Frattamaggiore, Grumo Nevano e Frattaminore sono sempre più numerosi i furti, anche di poco valore, che si registrano tra i loculi. L’ultimo quello sulla tomba di Mario Paciolla, cooperante Onu morto in circostanze ancora da chiarire il 15 luglio del 2020.   

Sul suo decesso è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Roma e diversi sono gli enti – da Frattamaggiore a Giugliano, da Casoria a Caivano – che hanno risposto all’appello dei genitori e degli amici esibendo all’esterno dei municipi la scritta “Giustizia per Mario Paciolla”.

Proprio mentre è in corso quest’importante campagna di sensibilizzazione con un interessamento sempre più forte da parte della Farnesina sulla vicenda, ignoti hanno depredato la tomba del giovane rubando una candelina alimentata a pile da una composizione floreale lasciata da alcuni amici. Un furto dal bassissimo valore economico che, ha scatenato grande indignazione in tutta la comunità. Ad aggravare l’insensatezza del gesto, anche il fatto che il furto sarebbe stato tentato più volte.

Stamattina, in seguito alla denuncia da parte del consorzio cimiteriale, sono state acquisite dai carabinieri le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. In giornata i militari dovrebbero riuscire a risalire al momento del furto e presumibilmente all’individuazione dei responsabili. Tuttavia, pare che non ci sia stata ancora nessuna denuncia formale da parte dei genitori di Mario, Anna Motta e Pino Paciolla. Situazione che si verifica spesso con i piccoli furti al cimitero, spesso denunciati solo a mezzo social.

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