Una sentenza che potrebbe fare storia, con i genitori condannati a pagare le colpe dei figli. Arriva da Sulmona, in Abruzzo, questa storia. I fatti risalgono al 2013: undici minorenni avevano diffuso la foto nuda di una loro coetanea, facendola circolare sui telefonini di mezza città. Prosciolti in sede di udienza preliminare, sono stati chiamati ora a risarcire la parte lesa in sede civile: la novità è che non saranno solo loro a dover risarcire, ma anche i loro genitori.

La ragazza, all’epoca dei fatti 14enne, denunciò di essere finita su Facebook, e sui telefonini di amici e conoscenti, senza veli. Quello che sembrava un gioco indecente è diventato ben presto un’indagine condotta dai Carabinieri di Sulmona, su sollecitazione dei genitori della ragazza. L’accusa fu quella di diffusione di materiale pedopornografico. All’inizio furono una trentina i ragazzi, quasi tutti minorenni, chiamati a deporre dai carabinieri. Da questo elenco sono poi stati estrapolati gli undici ritenuti autori materiali della diffusione delle foto osé.

In sede di udienza preliminare gli indagati sono stati tutti prosciolti. Non così in sede civile dove il giudice li ha condannati a versare oltre 100mila euro. Il giudice ha anche stabilito che la somma dovrà essere pagata dai genitori perché è a loro che spetta il compito di dimostrare il corretto assolvimento dei propri obblighi educativi e di controllo sul figlio, solo in tal modo potendosi esonerare dalla condanna risarcitoria.

 

 

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