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Dj napoletano morto a Ibiza, nessuna verità dall’autopsia: “Esame condotto frettolosamente”

Nemmeno l’autopsia al momento dovrebbe chiarire la vicenda del dj napoletano Michele Noschese, in arte dj Godzi, morto a Ibiza. I risultati ancora non si conoscono, ma l’esame sarebbe stato condotto “frettolosamente” – ha già detto il padre della vittima, il dottor Pino Noschese – e senza la partecipazione di un consulente di parte. Un esame “incompleto”, ha rincarato oggi la dose l’avvocata Rosanna Alvaro, che a Ibiza assiste la famiglia del dj e che intende chiedere “una nuova autopsia, o comunque altri accertamenti”. Esami diagnostici, “come una tac o una risonanza magnetica”, che potrebbero evidenziare lesioni che, a occhio nudo, i sanitari intervenuti sul posto non avrebbero riscontrato.

Dj napoletano morto a Ibiza, nessuna verità dall’autopsia: “Esame condotto frettolosamente”

 

Il padre del 35enne ha presentato alle autorità spagnole una denuncia per omicidio volontario a carico degli agenti della Guardia Civil che avrebbero ammanettato mani e piedi l’uomo e che, secondo alcune testimonianze, lo avrebbero percosso. A raccontarlo ai familiari e ai media italiani, ma non è chiaro se anche agli investigatori spagnoli, è stato Raffaele Rocco, un amico di Michele. Il suo racconto rimette in discussione alcune delle poche certezze che sembrava si fossero consolidate finora.

Smentita la ricostruzione della Polizia

 

Intanto non ci sarebbe stata nessuna festa, quella notte, nella casa del producer di musica tech-house. Rocco ha detto al Mattino di essere rientrato verso l’1 di notte di sabato dopo il lavoro e di essere subito andato a dormire: Michele non c’era. Ma è stato lui a svegliarlo intorno alle 7: era “molto agitato” e gli ha chiesto di andare a comprare del cibo per i gatti. L’amico l’ha assecondato, ma è tornato poco dopo, quando nel giardino ha visto diversi vicini, allertati dalle urla di una ragazza argentina, coinquilina dei due giovani napoletani, che si era spaventata per lo stato di agitazione di Michele. Il testimone racconta che tra gli altri vicini c’era anche l’ottantenne che, secondo la ricostruzione della polizia spagnola, sarebbe stato minacciato con un coltello da dj Godzi. “Nessuna minaccia, nessuna aggressione”, smentisce l’amico. Anche la figlia dell’anziano dice che tra i due non c’erano mai stati problemi. Al momento quindi ancora versioni discordanti tra amici, residenti e polizia.

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