Figura anche il vice presidente della Provincia di Caserta Pasquale Crisci tra i soggetti arrestati per estorsione e corruzione aggravati
dall’utilizzo del cosiddetto “metodo mafioso”. Il provvedimento è stato eseguito, questa mattina, dalla guardia di Finanza di Caserta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Caserta, le mani della camorra sul cimitero: arrestato vicepresidente Provincia

Nella fattispecie, a Crisci viene contestato il reato di corruzione. Secondo la Dda, gli indagati – in totale, sei soggetti raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare –  avrebbero ottenuto l’assegnazione di cappelle e loculi cimiteriali dal comune di S. Maria a Vico, in provincia di Caserta. In manette sono finiti anche N. D., 51enne di S. Maria a Vico, e L. C., 49enne di S. Felice a Cancello, elementi contigui al clan camorristico Massaro. In carcere P.G., 58 anni, P.G., 44 anni, entrambi di Santa Maria a Vico e D.L.C, 55 anni, anche lui del posto ma residente fuori Regione.

Le attività investigative hanno accertato che, attraverso la forza intimidatrice del clan, uno dei soggetti, aveva ottenuto l’assegnazione di una cappella gentilizia del valore di 44mila euro, estorta al titolare della società aggiudicataria dei lavori di ampliamento del cimitero di Santa Maria a Vico. Grazie all’intervento di uno degli indagati presso l’imprenditore e, con l’aiuto di un impiegato e di un consigliere comunale compiacenti, la piccola struttura di culto era stata assegnata ad un altro soggetto in cambio di denaro. Nel cimitero cittadino avveniva, secondo i baschi verdi, una vera e propria compravendita di cappelle e loculi, nella quale venivano coinvolti anche l’allora concessionario dei servizi cimiteriali e di un’altra persona, quest’ultima risultata intestataria di ben 16 loculi.

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