Italia più gialla che mai. Negli ultimi giorni i dati sui contagi sono in miglioramento, difatti solo una Regione – la Valle d’Aosta – è in zona arancione. Ma ci sono tre regioni che potrebbero finire nella tanto agognata zona bianca.

Tre regioni verso la zona bianca, la fascia con meno restrizioni: quali sono

Da quando è stata introdotta, la zona bianca – in cui possono riaprire senza restrizioni bar, ristoranti, palestre e piscine e dove non c’è il coprifuoco alle 22 – è rimasta per lo più vuota: solo la Sardegna è riuscita ad entrarci, salvo poi finire in zona rossa appena un mese dopo.

Per diventare ”bianca” una regione deve ritrovarsi in uno scenario di tipo 1. Cioè avere un rischio di contagio basso e un’incidenza di casi inferiore a 50 ogni 100mila abitanti per tre settimane di seguito. Al momento nessuna regione possiede questi requisiti, ma da giugno alcune regioni potrebbero passare alla zona bianca.

In vista del monitoraggio del 28 maggio, soltanto Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia potrebbero ambire ad un passaggio al bianco. Per quanto riguarda le altre regioni, le uniche in cui l’incidenza si è avvicinata alla soglia prestabilita nel monitoraggio del 14 maggio sono state Liguria, Veneto e Abruzzo, rispettivamente con 50, 55 e 56 casi ogni 100mila abitanti.

Situazione in miglioramento un po’ ovunque: sotto la soglia dei 100 casi questa settimana troviamo anche Lazio, Lombardia, Marche, Trento, Bolzano, Umbria e Sicilia, ma non ovunque c’è un livello di rischio basso che può far sperare in una riduzione delle restrizioni.

Regole in zona bianca

Le uniche restrizioni che vanno rispettate sono il mantenimento del distanziamento sociale, il divieto di assembramenti e l’utilizzo della mascherina sia all’aperto che al chiuso.

Via libera per bar e ristoranti, che potrebbero restare aperti la sera e servire i clienti anche al chiuso, luoghi della cultura, palestre e piscine.

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