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Il Governo di Mario Draghi non rinnoverà Quota 100, la misura sul pensionamento anticipato voluta dal primo Governo Conte. Prende così quota l’ipotesi di un una nuova riforma che gli addetti ai lavori hanno già chiamato Quota 102.

Pensioni, ci sarà fase transitoria: ipotesi quota 102

A prevedere la cancellazione di Quota 100 è la bozza del Pnrr, cioè il Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo e arrivato sul tavolo del Consiglio dei ministri. “In tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti”, si legge nella nota stampa diramata da Palazzo Chigi. L’esecutivo non concederà dunque proroghe alle forme di pensionamento anticipato sponsorizzate dalla Lega. La misura consentiva l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per chi vanta almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni.

Come funzionerà la nuova misura. Requisiti

Il pensionamento anticipato potrebbe scattare tre anni e non più cinque anni prima rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero. Anche per la Quota 102, però, così come per Quota 100, è richiesto il raggiungimento della quota con paletti fissati per età e contributi: 38 anni di contributi ed almeno 64 anni di età. La platea dei destinatari, quindi, rispetto alla riforma voluta dai gialloverdi si restringerebbe. Fonti del Mef confermano che è un ‘plan B’ su cui si sta ragionando, assieme alla possibilità di prevedere degli sconti contributivi per le categorie più svantaggiate.

La novità principale, dunque, consisterà nel requisito anagrafico. La pensione anticipata con Quota 100, infatti, viene riconosciuta al momento a chi ha almeno 62 anni di età (requisito anagrafico) e 38 anni di contributi (requisito contributivo). Invece con Quota 102 dovrebbe essere confermato il cumulo contributivo ma non l’età minima di accesso: fermo quindi il raggiungimento di almeno 38 anni di contribuzione, l’uscita anticipata dal lavoro verrebbe riconosciuta tramite questa misura ai soggetti che almeno 64 anni (64+28=102).

Eccezione per la categorie svantaggiate

Fanno però eccezione alcune categorie che potrebbero beneficiare di uno “sconto” contributivo per le condizioni lavorative o familiari in cu isi trovano. In questo caso il nuovo quadro pensionistico prevedrebbe anche delle agevolazioni ad hoc, destinate a determinati lavoratori e lavoratrici. Tra di loro donne, caregivers e precoci. Nello specifico, si parla di:

  • una riduzione di 8 mesi sui contributi richiesti per ogni figlio per le donne (fino a un massimo di 24 mesi);
  • riduzioni contributive pari a un anno per chi assiste da almeno 5 anni un familiare con handicap grave, i cd. caregivers;
  • una maggiorazione del 25% degli anni di lavoro prestati tra i 17 e i 19 anni per i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.

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