Un’unica, grande zona rossa estesa a tutta l’Italia dal 20 dicembre al 2 o forse al 6 gennaio. E’ l’ipotesi sul tavolo del Governo per arginare la terza ondata e porre un freno agli assembramenti natalizi registrati in questo ultimo weekend.

Zona rossa in tutta Italia, quali negozi resteranno aperti

La scelta dell’Esecutivo, che potrebbe essere annunciata nelle prossime ore, prevede di fatto una sospensione della scacchiera a colori dell’Italia e l’estensione generale a tutte le regioni delle restrizioni previste per la zona rossa o arancione. L’unica deroga potrebbe essere prevista per i comuni con meno di 5mila abitanti, a cui residenti saranno probabilmente concessi spostamenti fino a 30 chilometri dalla proprio centro abitato.

Resteranno dunque aperte solo alcune attività commerciali. Pasticcerie, gelaterie, bar e ristoranti resteranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Via libera agli alimentari, alle farmacie e parafarmacie, ai barbieri e parrucchieri, alle lavanderie, alle edicole e ai tabaccai. In bilico i negozi di abbigliamento, che di fatto restano una delle principali attrattive dello shopping insieme ai negozi di elettrodomestica. Non ci saranno deroghe neanche per i centri commerciali, che resteranno con le serrande abbassate nei weekend.

. «Sono ormai lunghi mesi che siamo tutti impegnati, con grandi e piccoli sacrifici, nella battaglia contro il Covid-19 – ha scritto ieri il premier Conte sulla sua pagina ufficiale – la nostra comunità nazionale, pur tra mille difficoltà, è riuscita a mostrare un forte spirito di coesione e un grande senso di responsabilità. Sono convinto che continueremo a mostrare questa saldezza anche nelle prossime settimane, in occasione delle festività natalizie».

A rischio la riapertenza della scuola

Il Governo punta a una modifica del Dpcm nelle prossime ore. L’Esecutivo giallo-rosso non vuole farsi trovare impreparato a gennaio, quando potrebbe calare sull’Italia una terza ondata di contagi. Un allentamento delle misure adesso significherebbe mettere a rischio la tenuta del sistema sanitario e soprattutto la ripartenza delle scuole in presenza, prevista per il 7 gennaio. Questa mattina Lamorgese aggiornerà il Cts sui controlli effettuati e sui metodi di contrasto messi in campo per impedire calca e affollamenti. Per evitare che queste scene continuino a ripetersi saranno i prefetti a individuare i luoghi dove dovrà essere bloccata la circolazione, considerando che la vera insidia arriva dagli affollamenti nelle vie dello shopping e nei centri storici, dove bar e ristoranti possono rimanere aperti fino alle 18. Ed è proprio per questo che la stretta su negozi e sui locali pubblici sarà pesante.

Negozi che rimarrebbero chiusi dal 20 al 2/6 gennaio:

  • ristoranti (solo asporto e delivery)
  • bar (solo asporto e delivery)
  • pasticcerie (solo asporto e delivery)
  • abbigliamento (?)
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