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Da Napoli a Santo Domingo. Un potere mafioso, quello di Ciccio Mallardo, gestito anche dalla residenza forzata e sorvegliata di Sulmona in Abruzzo. L’ultima maxi inchiesta sull’alleanza di Secondigliano conferma ancora una volta il ruolo centrale del boss giuglianese Francesco Mallardo. Il criminale giuglianese è al vertice del cartello di federati con i clan Contini e Licciardi. Sul territorio di Giugliano nominava sempre un reggente, lui restava comunque nel gradino più alto nella cupola della camorra napoletana, con un ruolo molto importante svolto pure dalla moglie Anna Aieta.

L’investimento di Mallardo a Santo Domingo

La cosca che fa capo a Ciccio ‘e Carlantonio nel corso degli ha subito sequestri per miliardi di euro ma ci sarebbero ancora pezzi di tesoro da scovare in giro per l’Italia o del nel mondo. Dalle oltre duemila pagine di ordinanza dei circa 130 arresti di ieri, emerge infatti anche un investimento a Santo Domingo: il boss originario della zona del Selcione avrebbe investito infatti almeno 1 milione ed 800 mila euro nel paese caraibico.

L’ultimatum ai fratelli Vittorio

La circostanza emerge dalle intercettazioni dei Ros del 23 aprile 2015. Un incontrare Mallardo si recano a Sulmona il nipote Ettore Bosti, Vincenzo Tolomelli (a cui proprio Ciccio aveva affidato il clan Contini) e Antonio De Carluccio, uno dei prestanome dell’Alleanza di Secondigliano. La riunione si è tenuta nel cimitero della cittadina abruzzese. Secondo quanto captato, Mallardo incaricò De Carluccio di recarsi immediatamente a Santo Domingo per intimare ai nipoti di quest’ultimo, i fratelli Salvatore e Raffaele Vittorio, di versare nel più breve tempo possibile 1 milione e 800 mila euro che gli aveva affidato tempo addietro a titolo d’investimento. “Meglio che vai tu che sei lo zio, altrimenti mando gente mia”, è stata la frase usata da Mallardo.

La vendita delle case

A Santo Domingo avrebbe investito anche l’altro vertice dell’Alleanza, Edoardo Contini, con 10 miliardi delle vecchie lire. La missione di De Carluccio a Santo Domingo si sarebbe poi conclusa con quello che voleva il boss. I due fratelli, preoccupati, avrebbe posto in vendita le proprietà nel paese caraibico per restituire la somma di denaro pretesa da Francesco Mallardo.

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