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Marano, Luigi morto per meningite. Vomito e febbre, gli ultimi attimi di vita

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La febbre sale a 40 gradi, Luigi non smette di vomitare. Una, due, tre volte. E’ nel bagno di casa, con i genitori vicini, non riesce a fermarsi. Biagio e Maria capiscono che il figlio, 16 anni, non sta bene. Provano a somministrargli una tachipirina, ma il 16enne peggiora. Mamme a papà decidono allora di trasportarlo all’ospedale Cardarelli, dove muore alle 6 del mattino.

E’ morto così Luigi Passaro, il ragazzo di Marano deceduto nella notte di ieri al nosocomio partenopeo. Ieri sera sono arrivati anche i risultati delle analisi: meningite fulminante. All’inizio si era ipotizzato si trattasse di un avvelenamento conseguente all’ingestione di cibo o acqua avvelenata, assunta in occasione della Pasquetta. Ma i medici hanno appurato che a stroncare la vita al giocave è stata una sepsi meningococcica.

E pensare che il giorno prima Luigi stava bene, aveva sostenuto anche un’interrogazione a scuola, in un’istituto professionale a Fuorigrotta. La situazione è drammaticamente precipitata nel giro di poche ore. Luigi, nella serata di mercoledì, doveva andare a giocare a pallone con gli amici, a calcetto. Poi la telefonata: “Non mi sento bene, questa sera passo”. Poi il vomito, la febbre alta, i genitori che lo assistono pensando si tratti di una banale influenza, uno di quei virus stagionali che circolano in questi giorni. Contemporaneamente però, anche la sorella, Chiara, 20 anni, accusa gli stessi sintomi. Allora Biagio e Maria capiscono che è meglio correre all’ospedale. La 20enne è attualmente ricoverata al Cotugno di Napoli, nel reparto specializzato nelle malattie infettive, sotto osservazione. Non sarebbe in pericolo di vita.

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Ora è scattato l’allarme per tutte le persone che sono venute in contatto con il 16enne. Amici di scuola, familiari, vicini di casa di via Pio La Torre, zona periferia di San Rocco, a Marano, dove Luigi viveva con la famiglia. “Persone educate e perbene”, le descrivono. “Una famiglia stile Mulino Bianco”. La madre casalinga, il papà operaio. I figli studenti. Luigi appassionato di musica e fan dei Pink Floyd. Una tranquillità familiare spezzata d’improvviso da una tragedia imprevedibile.

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