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Da ieri c’è un primo caso in Italia di vaiolo delle scimmie. E’ stato riscontrato all’ospedale Spallanzani di Roma e così è scattata l’allerta in tutti i pronto soccorso. Il vaiolo delle scimmie è una malattia riguardante gli animali selvatici, con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale.

Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell’Umberto I. Dopo quanto accaduto con il Covid, la notizia ha scatenato già l’allarme di molti.

“Teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale”.E’ quanto ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza. 

“La persona, spiega lo Spallanzani, “è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali” e “sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti”. “Altri due casi sospetti” di vaiolo delle scimmie sono in corso di accertamento da parte dei medici dell’ospedale Spallanzani.

Vaiolo nelle scimmie: come avviene il contagio

La malattia spesso si esaurisce con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, non è molto contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati.

I sintomi

I sintomi con cui si presenta sono: febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee che possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. A spiegarlo è l’Oms. In genere i primi sintomi si presentano circa 12 giorni dopo l’esposizione.

L’eruzione cutanea compare nell’arco di 1-3 giorni (talvolta anche di più) dall’insorgenza della febbre. Solitamente appare prima sul volto, ma a volte anche su altre parti del corpo. Il tutto può avere una durata che va dalle 2 alle 4 settimane.

Ma l’uomo come può contrarre la malattia? O attraverso un morso o con il contatto diretto con sangue, liquidi organici o lesioni di un animale infetto. Inoltre, il vaiolo delle scimmie può trasmettersi tramite il contatto diretto con i liquidi organici di una persona infetta o con oggetti contaminati dal virus quali biancheria o abbigliamento.

Il vaccino

Sebbene un vaccino (MVA-BN) e un trattamento specifico (tecovirimat) siano stati approvati per il vaiolo delle scimmie, rispettivamente nel 2019 e nel 2022, queste contromisure, avverte l’Oms, non sono ancora ampiamente disponibili e le popolazioni di tutto il mondo di età inferiore ai 40 o 50 anni non beneficiano più della protezione offerta da precedenti programmi di vaccinazione contro il vaiolo.

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