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Ci sarebbero motivi sentimentali dietro il suicidio di Caterina Glorioso, la 30enne di Vitulazio (Caserta) uccisasi con un colpo di pistola nella metro di Roma. La verità emerge da una lettera di 15 pagine ora al vaglio degli inquirenti. La giovane si scusa con la famiglia per l’estremo gesto e poi fornisce i motivi della sua decisione.

Caterina Glorioso, l’ex

In servizio presso l’Esercito, Caterina era bella, ma forse non lo si sentiva abbastanza. In un post su Facebook aveva scritto di recente “Le donne belle per davvero sono quelle felici”. Lei non era più felice. Da mesi covava un profondo disagio interiore legato alla fine di una storia d’amore col suo ex, durata diversi anni. Negli ultimi tempi la relazione era burrascosa prima di finire circa 5 mesi fa. Un periodo di transizione che non era stata in grado di superare.

Il suicidio nella metro di Roma: “Vado in bagno”

Sono circa le 8 e 47 del mattino. Caterina è in servizio presso la stazione della metro Flaminio di Roma. Incrocia gli sguardi dei pendolari e dei turisti di passaggio. E’ taciturna, parla poco. Si volta verso la collega: “Devo andare in bagno, ora torno”. Non tornerà più. Si chiude nel bagno e si uccide con un colpo della sua pistola d’ordinanza. L’esplosione attira subito l’attenzione dell’altra militare. Trova la 30enne in un lago di sangue. Chiama subito i soccorsi. Sul posto arrivano carabinieri, sanitari del 118 e vigili urbani. Ogni tentato di rianimazione è inutile: Caterina Glorioso è morta.

Le reazioni

La sua salma sarà sottoposta ad autopsia. Caterina, sorridente e allegra sui social, viene descritta dai colleghi come “una persona introversa”, ma che assolutamente “mai ha dato segnali da spingere i superiori a sospenderle l’attività, ancor più che aveva un’arma con sé”. Insomma, “un fulmine a ciel sereno”. Dopo il rientro a Piacenza sarebbe tornata a casa per una licenza. Ieri mattina era in normale turno di servizio dinamico intorno alla stazione. Solo strilli e grida straziate a casa dei genitori, che lavorano in fabbrica e hanno fatto studiare i tre figli (Caterina era la maggiore) e li hanno accuditi con amore. Alessandra, cugina del papà non si capacitava ieri al telefono: “Una ragazza tranquillissima, serena, solare». E Gabriele Russo, altro parente a lutto, di ritorno da casa dei genitori: “Qui nei paesi siamo una grande famiglia, della vecchia scuola, questa è una tragedia. Io spero solo che riposi in pace, perché non sappiamo spiegarci i motivi del suo gesto, ci ha sorpresi tutti, al mio paese c’è un proverbio bellissimo che dice la testa è come la sfoglia di una cipolla…”.

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