Un’aggressione brutale e inspiegabile si è consumata alle prime luci dell’alba di domenica a Torre del Greco, in piazza Luigi Palomba, cuore del centro cittadino. La vittima è un ragazzo di 23 anni, aggredito sotto casa da due suoi coetanei, uno dei quali armato di pistola.
Torre del Greco, 23enne pestato sotto casa da due coetanei: uno era armato di pistola
A raccontare l’accaduto è la madre del giovane, con un post carico di dolore e rabbia: “Mio figlio è stato aggredito all’alba, sotto casa nostra. Due ragazzi, suoi coetanei, lo hanno pestato senza alcun motivo. Uno dei due aveva una pistola. Lui ha provato a scappare, a chiedere aiuto, a difendersi come poteva. Noi, la sua famiglia, lo abbiamo soccorso. Abbiamo chiamato il 118 e i carabinieri. Gli aggressori sono stati fermati, perquisiti, portati in caserma… e subito rilasciati. Al nostro rientro a casa, uno di loro — quello armato — era già di nuovo in piazza, come se nulla fosse”.
La notizia ha scosso la comunità torrese, dove in molti si chiedono come sia possibile che due soggetti fermati per un’aggressione violenta, e uno trovato in possesso di un’arma, siano stati rimessi subito in libertà. A segnalare l’episodio anche un cittadino, rivoltosi al deputato dell’Alleanza Verdi–Sinistra, Francesco Emilio Borrelli: “Il padre del giovane aggredito è titolare di una ferramenta proprio nella piazza in cui si è consumata l’aggressione. Come dovrebbe sentirsi ora, sapendo che suo figlio è stato massacrato a pochi metri dal suo negozio e che quegli aggressori sono già liberi?”.
“È un fatto gravissimo – dichiara il parlamentare – un ragazzo perbene è stato pestato a sangue da due balordi, uno dei quali armato, senza neanche un apparente motivo, e poche ore dopo questi erano già liberi e in strada. È inaccettabile. Serve un cambio di passo nelle politiche di sicurezza e di giustizia: chi semina violenza non può tornare tranquillamente a passeggiare tra le sue vittime. Saremo al fianco di questa famiglia per chiedere giustizia e per garantire che la piazza torni a essere un luogo sicuro, non terra di nessuno. Una vicenda che solleva interrogativi profondi sulla sicurezza nei nostri territori e sulla reale efficacia delle misure adottate per contrastare la microcriminalità sempre più spavalda.”