alessia e martina vive strage di cisterna

Chi l’Ha Visto ha provato a ricostruire gli ultimi attimi di vita di Alessia e Martina, le due bimbe uccise dal padre Luigi Capasso nella strage di Cisterna di Latina. Emergono dubbi inquietanti, in particolare, sembra che, nel corso delle trattative con l’appuntato per liberare la famiglia, le due piccole non siano morte subito e ci fosse ancora speranza di salvarle.

In particolare Alessia sarebbe stata ancora in vita mentre i Carabinieri provavano a persuadere l’uomo ad arrendersi. Secondo quanto è emerso dalle indagini infatti Alessia, la figlia più grande, sarebbe stata ancora in vita. Il gruppo speciale GIS, usato dai militari dell’Arma in quelle ore convulse, dispone di uno strumento in grado di rilevare, attraverso il calore emanato dai corpi umani, quante persone vive ci sono all’interno di un luogo. Secondo fonti di Chi l’ha Visto, è risultato che in quell’appartamento erano stati rilevati due corpi ancora vivi. Uno dei due era sicuramente quello di Capasso, e il secondo? Con molta probailità era il corpo di Alessia, raggiunta da colpi di arma da fuocon dal padre qualche ora prima, ma ancora viva.

A dare spessore a questa ipotesi anche la testimonianza di una signora che abitava nel palazzo di fronte all’appartamento horror: tra le le 5:30 e le 6 aveva sentito Alessia urlare e Capasso dire per tre volte: “Allora è colpa mia”; subito dopo gli spari.  Ma la rivelazione più scioccante riguarda la piccola Martina. Tutti pensavano che almeno lei fosse stata uccisa nel sonno. E invece no. Sempre secondo quanto ricostruito da Chi l’Ha Visto, pare che la bambina fosse ancora ancora nel lettone. Avrebbe capito quello che le stava accadendo, si sarebbe abbassata sotto le coperte e avrebbe avuto paura, tanto da farsi la pipì addosso. Nel letto in cui è stato ritrovato il corpicino senza vita della bimba, sono state infatti trovate tracce di urina.

Martina probabilmente si è resa conto di quanto le stesse succedendo, il padre le sarebbe venuto vicino e l’avrebbe uccisa quando era sveglia. L’altra, Alessia, sentendo gli spari, si sarebbe alzata e avrebbe provato forse a reagire o a intervenire in difesa della sorellina. Il suo corpo senza vita, infatti, è stato trovato fuori dal letto, segno che la ragazzina si era alzata durante quei secondi di terrore e aveva parlato col padre, come testimoniato dalla vicina, prima di essere raggiunta dai colpi d’arma da fuoco. Perché, però, se non è morta subito, i carabinieri non hanno fatto irruzione nell’appartamento e non hanno provato a salvarla mentre negoziavano la resa con Luigi Capasso? Interrogativi, per ora, senza risposta.

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