Logoteleclubitalia

Soldi per superare concorso ed entrare in Polizia, arrestato dipendente del Ministero nel Casertano

arresti sentenze aggiustate
779b9af0 82ee 4c70 8c56 A130a6ef6d8a
Granata

Soldi per entrare nelle forze di polizia. Una falsa promessa che ora l’ha portato in cella. Nella mattinata odierna, la Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere -su richiesta di questa Procura-con cui è stata applicata la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Zarrillo, dipendente civile del Ministero della Difesa, per il delitto di millantato credito.

Le attività di indagine, coordinate dalla Procura e delegate alla GdF della Compagnia di Caserta, sono consistite, fra l’altro in intercettazioni telefoniche ed ambientali, nell’audizione di persone informate dei fatti, nonché nell’acquisizione di documentazione amministrativa. è stato, in tal modo, acquisito un grave compendio indiziario a sostegno della ricostruzione del ruolo di Zarrillo quale punto di riferimento di militari in ferma breve nell’Esercito Italiano, che si rivolgevano a lui per ottenere facilitazioni nel superamento delle prove di concorsi per il reclutamento nelle Forze di Polizia. In particolare, lo Zarrillo avrebbe millantato l’agevole conclusione dello svolgimento dei concorsi pubblici della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, facendosi promettere, in cambio del suo interessamento, somme di denaro o altre utilità, prospettando, a tal fine, la sua capacità di influenzare i pubblici ufficiali deputati alla predisposizione dei test e delle prove di ammissione e, successivamente, di concorso. I

Banner 1920x300

n almeno due circostanze, Zarrillo sarebbe riuscito a farsi promettere, da genitori e parenti dei candidati, somme di denaro per importi variabili tra i 20.000 e i 25.000 euro, parte delle quali, pari a 8.000 euro, richieste anticipatamente per intercedere a loro favore, garantendo il superamento dei preliminari test di ammissione e delle visite mediche relativamente ai concorsi banditi nel 2017 dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Penitenziaria, per il reclutamento, rispettivamente, di 1.148 e 540 allievi agenti.

Il Gip ha quindi disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari, al fine di impedire, da un lato, che il soggetto potesse continuare a svolgere questa attività, che, per la molteplicità di contatti personali, è risultata essere stata esercitata in maniera continua e “professionale”, tanto da ingenerare il convincimento diffuso, presso un indeterminato numero di persone, del suo ruolo fondamentale per il superamento di prove ai fini del reclutamento nelle forze di Polizia (Polizia di Stato e Polizia penitenziaria); dall’altro di scongiurare il pericolo di inquinamento delle fonti di prova, stante la necessaria prosecuzione dell’attività investigativa.

Banner Union2 Sito
Banner 1000x800

Ti potrebbe interessare

Torna in alto