Sciopero 1 dicembre, stop dei treni al Sud: a Napoli corteo con Landini

Dopo quello di eri, è previsto un nuovo sciopero dei treni nella giornata di oggi, 1° dicembre. Le sigle CAT, Cub Trasporti, SGB e USB Lavoro Privato hanno proclamato una nuova mobilitazione del personale del Gruppo FS Italiane dalle ore 21 del 30 novembre, alle ore 21 del 1° dicembre 2023.

Sciopero treni 1 dicembre, stop dei treni al Sud

I treni, in particolare quelli operati da Trenitalia come Frecce, Intercity e Regionali, potrebbero subire cancellazioni, limitazioni e ritardi. Questi disagi sono attesi non solo durante le ore dello sciopero ma potrebbero iniziare prima e continuare anche dopo il suo termine ufficiale.

Trenitalia – si legge in una nota – “invita tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio, attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilita del sito web trenitalia.com, i canali social e web, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate”.

Saranno comunque garantiti i servizi essenziali previsti nelle giornate di sciopero feriali, con attivazione delle fasce di garanzia dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 21.00. 

A Napoli corteo con Landini

Per il 1° dicembre è previsto anche lo sciopero generale nelle regioni del Mezzogiorno che chiuderà così il ciclo di mobilitazioni contro la manovra economica, proclamate da Cgil e Uil.

L’appuntamento principale sarà a Napoli (previste manifestazioni regionali anche a Bari e Cosenza): il corteo partirà alle 9 da piazza Mancini, diretto a piazza Matteotti, dove sarà il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a concludere il comizio, preceduto da Sgambati.

“Prevediamo una grande partecipazione: già sono stati organizzati 70 pullman e sono in corso decine di assemblee nei luoghi di lavoro dalle quali ci aspettiamo ulteriori apporti” afferma il leader regionale della Uil, che aggiunge: “Saremmo contenti se non ci fosse bisogno di scioperare, ma è l’unico modo per farci ascoltare e sottrarre consenso nel Paese ad una maggioranza che ha vinto le elezioni anche su temi nostri, non dando seguito però alle tante promesse fatte a lavoratori e pensionati”.

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