Con una bacinella piena d’acqua fino all’orlo e un asciugamano don Mimmo Battaglia ha lavato delicatamente i piedini dei bambini che risiedono al campo rom di Scampia. La celebrazione della lavanda dei piedi, il gesto che Gesù ha compiuto durante l’Ultima Cena, si è tenuta nel pomeriggio al campo di Cupa Perrillo, su decisione dello stesso arcivescovo di Napoli.

Scampia, don Mimmo Battaglia lava i piedi ai bimbi del campo rom

Accolto da un gruppo di nomadi, il presule ha parlato dell’Ultima cena di Gesù Cristo e ha spiegato anche il motivo per il quale ha voluto celebrare il rito religioso proprio nel campo rom di Scampia.

“Questi ragazzi hanno tutto il diritto di vivere – ha detto don Mimmo Battaglia – e non è possibile che debbano giocare con i topi, che non abbiano luce e acqua. Mi sono detto che qui dovevo tornare a celebrare l’Eucarestia. Questo non è un luogo da esibire, ma qui ci sono 420 persone che ci abitano e non possiamo restare indifferenti”.

“Non ho una risposta a questo problema, non spetta a noi ma non possiamo non essere attenti dinanzi alla sofferenza di queste persone, di questi bambini. Lavare i piedi significa sollevare la stanchezza, restituire il senso di una carezza“, ha aggiunto l’arcivescovo di Napoli che ha poi lavato i piedi dei bambini che risiedono nel campo nomadi.

Domani via Crucis a Ponticelli

Prossima tappa di don Mimmo Battaglia sarà Ponticelli, che farà da scenario alla via Crucis del Venerdì Santo. La scelta, anche questa volta, non è casuale: il quartiere è divenuto simbolo di violenza e della criminalità organizzata che non esita a sparare e a ferire a tutte le ore del giorno. Di recente, infatti, un ingegnere è stato ferito a colpi di pistola alla gamba da due ladri che volevano rubargli lo scooter mentre stava facendo il pieno in un distributore di carburanti. E nella notte tra lunedì e martedì, un agguato di camorra con un morto.

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