Senza il gas russo, l’Italia si ritrova a fare i conti con una situazione complicata sul piano energetico. E così il governo mette in campo una serie di misure di emergenza per l’inverno illustrate dal titolare del MiTE Roberto Cingolani.

Riduzione dei consumi, il piano del governo

Il piano nazionale di contenimento gas, operativo già da fine settembre, è stato pubblicato nella giornata di ieri. L’obiettivo dell’Esecutivo è di tagliare di 5,3 miliardi di metri cubi la domanda di metano nazionale. Ma in che modo? Riducendo i consumi degli impianti di riscaldamento ad uso residenziale, negli uffici pubblici e privati e nei locali commerciali in tutto il Paese.

Come riporta Il Corriere, i caloriferi saranno ridotti di un grado — da 20 a 19 gradi — e di un’ora nelle diverse fasce che presentano temperature difformi. Ridotta anche l’accensione dei riscaldamenti per un totale di 15 giorni, posticipando la stagione di avvio di 8 giorni a novembre e anticipando la chiusura di sette giorni a marzo. In questo modo, secondo Cingolani, si riuscirebbe a risparmiare già 3,18 miliardi di metri cubi di domanda.

Come risparmiare in casa

L’agenzia Enea, per conto del ministero della Transizione ecologica, ha stimato che è possibile risparmiare fino a 2,7 miliardi di metri cubi all’anno di gas adottando una serie di accortezze in casa. Ad esempio riducendo la durata delle docce per 2-3 minuti e quella di accensione del forno oppure abbassando il fuoco dopo l’ebollizione. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, si consiglia di staccare la spina di alimentazione quando, ad esempio, phon e aspirapolvere non sono in funzione e di evitare utilizzare lavastoviglie e lavatrici a pieno carico. Un altro suggerimento utile è quello di evitare di lasciare in stand-by decoder e dvd. E poi, ancora, utilizzare la funzione a basso consumo del frigorifero.

Centrali a carbone

Un’altra novità riguarda la produzione nazionale di carbone. Da agosto al 31 marzo 2023 le centrali alimentate con questa fonte fossile torneranno a produrre alla massima potenza. Ma solo per un periodo limitato, poi seguirà un percorso di decarbonizzazione del Paese. Delle 6 centrali elettriche 4 sono gestite dall’Enel che ha già comprato materia prima sul mercato.

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