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GIUGLIANO-CASTEL VOLTURNO. Si torna a parlare della foce del Lago Patria e del mare tra Giugliano e Castel Volturno dopo che da qualche giorno lo specchio d’acqua è esondato e il mare si presenta di un colorito scuro e in alcuni tratti c’è la presenza di schiuma.

Dopo l’esondazione che si è registrata sul ponte a ridosso della foce su via Marina di Varcaturo, stamane è stata liberata e riaperta la foce del Lago Patria. Ma contemporaneamente si è registrata anche la presenza di schiuma a mare e il colorito delle acque è cambiato.

Riaperta la foce del Lago Patria esondato

Diversi cittadini hanno pubblicato foto e video sui social. Per l’attivista Alessandro Bartolomucci “Alcuni gestori dei lidi – si presume – decidono di impedire il passaggio dei veicoli scavatori per evitare ripercussioni sul loro fatturato nel week-end – scrive sui social -. Gli interessi sono ovviamente legittimi ma i modi non lo sono. Ci sta che un imprenditore voglia proteggere i propri interessi. Non ci sta che lo faccia a scapito del resto della popolazione, che causa il ritardo nell’apertura della foce che fa esondare il lago, causando problemi di allagamento alle case e alle attività in prossimità del lago”. Di diverso avviso Umberto Mercurio secondo cui la schiuma “è un fenomeno naturale che si verifica quando la sabbia viene aggredita dalle onde. Il fenomeno naturale è dovuto al moto ondoso in aumento che ha distrutto la barriera di sabbia che si era creata alla foce del alveo Camaldoli in questo periodo di mare calmo”.

Sul caso sono intervenuti il deputato Francesco Emilio Borrelli e Giovanni Sabatino, presidente Ente Riserve Regionali Foce Volturno, costa di Licola e lago Falciano. “Il problema delle esondazioni del lago Patria e dell’insabbiamento della foce è ben noto e si ripropone circa 4-5 volte l’anno. Non è possibile intervenire ogni volta con provvedimenti emergenziali. E’ necessario strutturare una soluzione che possa essere stabile e definitiva. La foce del lago va sistemata con cadenze precise e anche facilmente prevedibili, al contempo bisogna ripensare l’utilizzo dei due canali che confluiscono nella foce. Questi canali sono lunghissimi, raggiungendo in alcuni tratti le province di Avellino e Benevento, e devono essere utilizzati esclusivamente per l’irrigazione delle acque, non possono avere funzioni di bonifica che causano anche gravi problemi di inquinamento per tutto il litorale flegreo. La salute dal lago Patria, del mare, dei cittadini che ci abitano e della sua flora e fauna va difesa ad ogni costo e deve essere una priorità assoluta delle istituzioni e amministrazioni locali. Per raggiungere questo obiettivo bisogna intensificare i controlli lungo i canali per fermare gli sversamenti abusivi che ogni giorno uccidono il nostro patrimonio naturalistico”.

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