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Parte la raccolta firme per abolire il reddito di cittadinanza. E’ l’iniziativa promossa dal senatore Matteo Renzi per smantellare il sussidio statale finito di recente nell’occhio del ciclone per la crisi di manodopera stagionale.

Referendum per abolire reddito di cittadinanza, parte raccolta firme

Ad annunciarlo è lo stesso leader di “Italia Viva” su sul profilo Facebook: «Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani».  A sostenere l’iniziativa anche il presidente del partito, Ettore Rosato: «Dal 15 giugno partiamo per la raccolta di firme per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Strumento sbagliato, va riscritto tutto. Siamo al paradosso che spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà, risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora».

La crisi di manodopera

Secondo imprenditori e partiti d’opposizione il reddito di cittadinanza sarebbe tra i principali responsabili della crisi di lavoratori stagionali che sta colpendo il settore turistico. Camerieri, lavapiatti, bagnini, preferirebbero stare a casa e percepire il sussidio statale anziché lavorare per una busta paga troppo bassa a fronte di troppe ore di lavoro. Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha proposto di recente di ridurlo al 50 % per chi accetta o trova un lavoro o di sostituirlo parzialmente con l’erogazione di voucher (“buoni lavoro”).

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