Arriva il via libera dell’Inps per la rivalutazione straordinaria delle pensioni. Sono 16 milioni di italiani che beneficeranno di un aumento del 2% del proprio trattamento pensionistico nell’ambito delle misure anti-inflazione previste dall’ultimo D.L. aiuti.

Pensioni, via libera agli aumenti al 2%

Il beneficio previsto, come già anticipato, spetterà a tutti i pensionati che abbiano assegni lordi mensili non superiori ai 2.692€. La misura ricomprende anche gli invalidi civili e i titolari di assegno sociale che si vedranno corrispondere la pensione con un aumento del 2% per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022. Gli altri pensionati riceveranno l’aumento solo se l’assegno lordo di settembre 2022 non supera i 2.692€ al mese.

A confermare l’incremento dell’importo delle pensioni del 2 % la circolare n. 114/2022 pubblicata ieri in cui spiega il meccanismo di rivalutazione transitorio introdotto dall’articolo 21 del dl n. 115/2022 (cd. decreto «aiuti bis») già anticipato sulle pagine di questa rivista ad agosto. L’aumento, inoltre, spetterà anche sulla 13^ mensilità (dicembre) in proporzione ai ratei di tredicesima spettanti.

Requisiti

Come specifica il documento dell’Inps, la rivalutazione sarà anticipata in misura del 2% ad ottobre, precisamente a partire dal 1° del mese, purché l’importo del trattamento personale lordo del mese di settembre non sia superiore a 2692 euro. La rivalutazione sarà applicata con il medesimo strumento perequativo attualmente vigente (art. 1, co. 478 della legge n. 160/2019) quindi con i criteri di progressività (100% per i trattamenti localizzati sino a 4 volte il Tm; 90% della quota eccedente 4 volte il Tm più il 100% della quota sino a 4 volte il Tm; 75% della quota eccedente 5 volte il Tm più il 90% della quota tra 4 e 5 volte il Tm più il 100% della quota sino a 4 volte il Tm).

L’aumento spetterà da ottobre a dicembre 2022 e sarà identificato sul cedolino della pensione con la voce «Incremento D.L. Aiuti bis». Per le pensioni con pagamento annuale o semestrale l’incremento sarà corrisposto con la rata di gennaio 2023. Sarà corrisposto anche sulla tredicesima in proporzione ai ratei di tredicesima spettanti. I pensionati con assegni compresi tra 2.692 e 2.744€ riceveranno un aumento ridotto sino a concorrenza della predetta somma (clausola di salvaguardia).

A quanto ammonta l’incremento

La rivalutazione del trattamento pensionistico non sarà esente da Irpef, a differenza del bonus contro il caro energia. Pertanto gli aumenti netti mensili per le ottobre, novembre e dicembre oscilleranno tra i 10 e i 30 euro a seconda della classe di appartenenza in cui si colloca l’assegno. Restano fuori i titolari di assegni non previdenziali come le prestazioni di accompagnamento alla pensione (isopensione, assegno straordinario di solidarietà, ape sociale, indennità mensile nel contratto di espansione) e i beneficiari dell’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale. L’aumento per i beneficiari è però una misura transitoria, destinata cioè ad essere riassorbita dal 1° gennaio 2023 con le normali operazioni di rinnovo delle pensioni.

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