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Forse una vendetta trasversale. Due morti ammazzati, sarebbe questa la punizione che il clan avrebbe deciso per un collaboratore di giustizia che ha ricostruito la morte di Genny Cesarano, il ragazzino di 17 anni ucciso da innocente in un raid dei Lo Russo alla Sanità.

Agguato al Don Guanella: due morti

Le vittime dell’agguato di ieri pomeriggio nel parco dei Colombi, nel rione Don Guanella, sono Pasquale Torre, 47 anni, e Giuseppe Di Napoli, 35 anni. Quando gli agenti di Polizia sono giunti sul posto, il primo era ancora nella sua auto riverso sul volante, mentre il secondo era a terra in una pozza di sangue. Probabilmente Giuseppe Di Napoli, all’arrivo dei killer, ha tentato la fuga ma nulla ha potuto contro la furia dei killer. A sparare in pieno giorno, intorno alle 16, con molta probabilità sono state due persone.

Le vittime legate al clan Lo Russo

Pasquale Torre, “Lino”, è il fratello di Mariano Torre, ex affiliato dei Lo Russo e componente del gruppo di fuoco del clan. Le sue dichiarazioni, insieme a quelle del Carlo Lo Russo, anche lui pentito, si sono rivelate fondamentali per identificare i componenti del gruppo di fuoco che, nel settembre 2015, aveva sparato contro un gruppo di ragazzi in piazza San Vincenzo alla Sanità, davanti alla Basilica, uccidendo l’innocente Gennaro Cesarano.

Giuseppe Di Napoli è figlio di Carmine ‘Mniell’ storico capopiazza del rione San Gaetano. Di Napoli è anche nipote e cugino di Aniello e Vincenzo Di Napoli, uccisi dai baby killer dei Lo Russo dopo l’omicidio di Genny Cesarano. L’agguato di ieri potrebbe essere la risposta ad un altro omicidio avvenuto sempre a Miano in un circolo ricreativo a via Janfolla. In quella circostanza venne ucciso Giuseppe Tipaldi, ex affiliati di primo piano al clan Lo Russo.

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