Non si è lasciato piegare dalle richieste e dalla forza intimidatoria del clan Mazzarella. Uno dei commercianti delle bancarelle del noto mercato della “Maddalena”, non napoletano ma straniero, ha denunciato la consorteria criminale, rivelando alle forze dell’ordine di essere finito nella morsa del pizzo.

Napoli, pizzo alla Maddalena: solo uno straniero ha denunciato il clan Mazzarella

È emerso anche questo dall’incontro con la stampa svoltosi oggi, 5 dicembre, nella Questura di Napoli al quale ha preso parte il dirigente della Squadra Mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini, che all’alba ha coordinato una vasta operazione della Dda che ha consentito di infliggere un duro colpo alla cosca criminale egemone nel centro storico di Napoli.

Le persone finite in manette sono 25, tra le quali figurano elementi di spicco e affiliati del clan rivale della cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”. “E’ stato colpito il clan presente in uno dei centri storici, quello di Napoli, più grande d’Europa – ha evidenziato Fabbrocini – e dovevamo intervenire, celermente, anche prima delle vacanze natalizie”. Tra le vittime non ci sono commercianti ma anche imprenditori edili, anche loro costretti a soggiacere alle pretese dei Mazzarella.

Il principale reato contestato è l’estorsione ai danni degli ambulanti della Maddalena. Come accertato dalle indagini, il clan pretendeva una quota variabile tra cento e duecento euro, con cadenza settimanale. Tra le vittime anche numerosi parcheggiatori abusivi costretti a versare metà del loro guadagno. Un business stimato tra 80mila e 160mila euro al mese.

A rendere conto ai vertici del clan, tra i quali figurano il boss Michele Mazzarella e la madre, era Massimo Ferraiuolo, fratello di un ex collaboratore di giustizia. La Polizia di Stato ha inoltre documentato anche una serie di “stese” messe a segno per affermare il proprio predominio nell’all’ambito di fibrillazioni con clan rivali.

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