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E’ una strage silenziosa che colpisce ogni giorno decine di attività commerciali. La crisi prodotta dalla pandemia raggiunge bar, ristoranti, alberghi, negozi di abbigliamento. Ieri è toccato allo storico bar Riviera, a Chiaia, oggi nelle mani dei curatori fallimentari.

Napoli, il Covid non perdona: fallisce il bar Riviera

“Tribunale di Napoli – si legge sul cartello esposto in vetrina – VII Sezione Fallimentare”. La voce si è diffusa tra gli imprenditori del settore, alcuni dei quali interessati a rilevare l’attività. Il bar fu danneggiato già duramente dal crollo di Palazzo Guevara del 4 marzo 2013. Il colpo finale è stato inferto dal Covid, che ha svuotato le città e allontanato i clienti. E così, anche se i lavori alla stazione di Arco Mirelli sono al 90 per cento di realizzazione, molti commercianti della zona stanno abbassando le saracinesche. C’è chi ha messo i dipendenti in cassa integrazione, confidando di riaprire in tempi migliori. Chi ha chiuso per un po’ e poi riaperto, come il Gambrinus. E c’è chi, come il titolare del Bar Riviera, deve affrontare le conseguenze del fallimento.

“C’è un curatore fallimentare che ha preso in carico la questione dello storico Bar Riviera – dicono a Il Mattino Fabio Chiosi e Francesco De Giovanni, rispettivamente assessore e presidente della Municipalità 1 – Quell’attività mancherà a tutti. Purtroppo il Covid, l’assenza di turisti che dura da ormai più di un anno e gli interminabili lavori della metropolitana hanno distrutto questa attività che tutti noi ricordiamo fin da quando eravamo bambini. È un duro colpo per la città. Il Bar Riviera non è certo l’unico ad aver chiuso in zona. Ristoranti, ma anche hotel e negozi di vendita al dettaglio non esistono più. La Riviera di Chiaia, in sostanza, è una strada senza più economia. Il futuro atteso non è mai arrivato.

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