claudio volpe cinque indagati napoli poggioreale

Scatta l’inchiesta per la morte di Claudio Volpe, il detenuto di 34 anni deceduto a Poggioreale per febbre alta. Attualmente sono cinque le persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta del professionista che ha visitato il 34enne e gli altri operatori. Ieri è stata svolta la prima autopsia sul corpo del ragazzo. Per chiarire le cause del decesso, però, è stato affidato l’incarico a tre periti indicati dalla Procura e due medici di parte.

Al momento non sono state rese note le generalità degli indagati. Intanto, è stata avviata un’indagine interna anche da parte dell’amministrazione penitenziaria con i dirigenti dell’Asl.  «Ma il sovraffollamento crea pesanti disagi», spiega a Il Mattino Lorenzo Acampora, direttore del dipartimento di tutela della salute negli istituti penitenziari della città. Solo a Poggioreale ci sono, infatti, 2411 detenuti anziché i 1680 previsti, circa 800 in più, con inevitabili ripercussioni sull’assistenza sanitaria.

«Il centro clinico – continua – accoglie in media 70 ammalati anziché 45. E, ogni pomeriggio, la guardia medica in ciascun reparto è chiamata a visitare una settantina di pazienti». E, per gli interventi chirurgici, negli ospedali i posti dedicati ai reclusi sono insufficienti: «Per un’ernia inguinale loro aspettano anche un anno e mezzo dalla prenotazione». Criticità esposte ieri al commissario Asl Ciro Verdoliva, in visita nel carcere.

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