Uno scontrino da circa 17 euro per due caffè (da 2,50 euro cadauno) e due succhi di frutta (4,50 euro ognuno) e una bottiglia d’acqua (pagata anch’essa 2,50 euro) al banco a Napoli. La denuncia arriva da una signora che il giorno della Vigilia di Natale si è recata in un bar situato in piazza Trieste e Trento, nel cuore del capoluogo partenopeo, con un’amica e le loro due figlie. A rendere nota la storia è Gianni Simioli, radiofonico de “La Radiazza”, al quale la donna si è rivolta.

Napoli, cassa automatica sbaglia scontrino del bar e non le restituiscono i soldi

Quando la signora, al momento del pagamento, ha chiesto spiegazioni in merito al conto a suo parere troppo “salato”, soprattutto per i due caffè al banco pagati 2,50 euro ciascuno (privi quindi di coperto e servizio), dall’attività commerciale le è stato spiegato che, nell’emettere lo scontrino, c’era stato un errore della cassa automatica.

La cliente ha chiesto quindi che le venissero restituiti i soldi, ma le avrebbero detto che non era possibile e che al massimo potevano sedersi ai tavoli.

“Quando mi sono resa conto del furto ho chiesto che mi fossero restituiti i soldi, mi hanno risposto che era impossibile perché la cassa automatica non prevede restituzione e che si erano sbagliati ad applicare il tariffario ma che non si poteva fare niente, al massimo ci potevamo sedere!”, spiega la donna in un messaggio che è stato ricondiviso da Simioli.
“Ci siamo sedute costrette perché non era nelle nostre intenzioni, ci hanno portato i caffè senza il bicchiere d’acqua, nessun biscottino tipico da servizio al tavolo e i due succhi alle bambine senza alcuna gentilezza. Non metterò più piede in quel bar. Pagare 2,50 per un caffè al banco è una rapina!”, conclude.
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