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NAPOLI. Avrebbe giocato una partita a carte dopo l’omicidio il killer di Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso in piazza Municipio.

Omicidio Giovanbattista Cutolo, la ricostruzione degli attimi dopo il delitto

L’assassino ha raccontato al giudice che non si sarebbe reso conto di aver ucciso il 24enne; così quando poi si è allontanato dal luogo dell’assassinio se n’è andato a giocare a carte. Solo poi al suo ritorno il padre gli avrebbe detto che in piazza Municipio c’era scappato un morto. Durante la rissa, come mostrano alcuni filmati delle immagini di videosorveglianza, degli sgabelli sarebbero stati utilizzati come mazze per picchiare Giovanni e gli amici.

Il 17enne, recidivo (si era reso protagonista in passato di un tentato omicidio), adesso, è rinchiuso in un istituto penale minorile. L’accusa per lui è di omicidio volontario aggravato e detenzione, porto abusivo e ricettazione dell’arma che aveva nella cintola dei pantaloni. Altri indagati, maggiorenni, sembrerebbero essere coinvolti solo nella rissa che ha preceduto l’omicidio.

Un omicidio, ricostruiscono gli inquirenti, per “futili motivi”: è bastato uno scooter parcheggiato male a scatenare la furia omicida. Il 16enne, proprietario di quello scooter, avrebbe discusso prima con la fidanzata di Cutolo, poi avrebbe tirato fuori la pistola. A chiamare le forze dell’ordine è stata la ragazza, poco prima delle 5 della notte tra mercoledì e giovedì, ma per il musicista 24enne non c’era ormai più nulla da fare.

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