“Io ho tentato di confrontarmi su temi che riguardavano cose importanti per la regione e la nazione intera. Ho tentato di comprendere perché si stessero votando leggi contrarie a ciò che dicevamo. Non ho ottenuto mai nessuna risposta. Alle mie domande insistenti, sono stata cancellata dalle chat in cui si discuteva. Svendere Napoli è stata per me la spaccatura più forte: con la delibera su parentopoli ho capito che non si poteva tornare indietro. E’ vero che c’è un sistema Di Maio-Ciarambino. Prima di esprimere la posizione su Draghi presidente, già si sapeva quali erano i ministri e Di Maio era già ministro”. Sono le parole di Marì Muscarà, consigliere regionale, a Campania Oggi, trasmissione in onda su Teleclubitalia dal lunedì al venerdì.

Muscarà contro De Luca

Parlando poi della questione scuole in Campania, l’esponente in consiglio regionale dice: “Io credo che De Luca già sapesse perfettamente che il Tar avrebbe bocciato la sua ordinanza: già nei mesi scorsi, aveva fortemente condannato la posizione nei confronti della scuola. Lui si troverà con una situazione in cui avrà dei problemi e si giustificherà dicendo che ha provato a chiudere la scuola ma che sono stati il governo e i genitori a non consentirloDa uomo machiavellico quale è, De Luca dirà che non è colpa sua“.

“Leggendo la sentenza del Tar, c’è una riflessione politica che riguarda la gestione della sanità e dei trasporti che è naturalmente deficitaria. Chiudere le scuole senza affrontare contemporaneamente il miglioramento del pubblico, ossia sanità e trasporti, non è una scelta valida” sostiene Muscarà a Campania Oggi.

L’addio al Movimento 5 stelle

Sull’ufficializzazione della spaccatura con il Movimento 5 stelle: “Dopo una lunga riflessione di più di un anno, avendo osservato che del Movimento 5 stelle non è rimasto più nulla e che questa nuova figura del Movimento 2050 creata da Conte è nata proprio per asfaltare completamente i 5 stelle. In consiglio regionale non c’è più opposizione: è stata barattata per ruoli istituzionali, tanto è vero che ha votato uomini della maggioranza come delegati – prosegue la consigliera regionale -. Gli elettori volevano altro dal Movimento 5 stelle: si sta facendo il contrario di ciò che gli elettori volevano. La prova sono le elezioni di Napoli: sotto un nome di laboratorio, che è stato in realtà una creazione di Frankestein, si sono portati 5 consiglieri comunali che non appartengono né al Movimento 5 stelle né a quello 2050. Paradosso dei paradossi, anche il capogruppo è un ex assessore di de Magistris. Il senso di responsabilità è un eufemismo per indicare che si è inadeguati al ruolo che invece chiedevano gli elettori”.

Si tratta di poltrone presenti e future. La capogruppo è vicepresidente del consiglio: ruoli politici che ben gestiti sono anche potenti. Se servono soltanto a occupare poltrone e garantirsi privilegi, sono utili a ben poco. Si è rinunciato alle battaglie per quelli che sono i veri problemi: sanità, Terra dei fuochi e ambiente. Dopo un anno e mezzo, torneranno in Campania i rifiuti esportati illegalmente in Tunisia” conclude Muscarà.

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