Una lite per un posto auto avrebbe scatenato la furia vendicativa dei tre giovani che hanno ridotto in fin di vita Roberto Bembo, il 21enne attualmente ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Moscati” di Avellino. A 48 ore dalla brutale aggressione della notte di San Silvestro, gli agenti della Squadra Mobile stanno mettendo insieme tutti i pezzi della vicenda.

La ricostruzione

Come anticipa Ottopagine.it, a colpire alle spalle Roberto Bembo sarebbe stato Nico Iannuzzi, 30enne di Valle, figlio di un ex boss del Clan Partenio. La scintilla sarebbe scoppiata nel parcheggio del noto bar di “Torrette” di Mercogliano. Il diverbio sarebbe nato per un parcheggio occupato o per un’auto che impediva il transito. Dalle parole si è passati ai fatti. Tra i due gruppi di giovani è scoppiata una rissa nella quale Daniele Sciarillo, Luca Sciarillo e Nico Iannuzzi hanno avuto la peggio.

Un affronto difficile da digerire per il figlio di un ex boss. Da qui la ritorsione a colpi di arma bianca. Mentre Roberto Bembo tentava di attraversare e raggiungere il bar, è stato raggiunto e colpito alle spalle, dapprima con tirapugni al volto e con tre fendenti alla gola, all’addome e alla schiena da Iannuzzi, ora detenuto con l’accusa di tentato omicidio.

In fin di vita

Dopo il raid, i tre sono scappati. La fuga, però, è durata poco. Il giorno dopo ben due di loro si sono costituiti. Intanto Bembo lotta tra vita e la morte all’ospedale di Avellino. Ha subito due arresti cardiaci ed è stato sottoposto a due interventi chirurgici. Ora è in coma farmacologico. Le sue condizioni sono stazionarie ma restano critiche e non è ancora fuori pericolo.

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