Una lite per futili motivi finita nel sangue. Il bilancio è di un padre e figlio feriti a coltellate. Teatro dell’aggressione le palazzine 219 di Melito. Nella giornata di ieri la Procura di Napoli Nord ha emesso un decreto di fermo nei confronti di un 34enne residente a Casoria.
Lite a Melito finisce nel sangue: feriti padre e figlio. C’è un fermo
I carabinieri hanno eseguito il provvedimento emesso dalla Procura nei confronti dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine. É ritenuto gravemente indiziato di tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’indagato si sarebbe reso protagonista del tentato omicidio, avvenuto il 26 marzo, nei confronti di un 38enne, nonché di lesioni personali nei confronti del figlio 17enne. Le vittime hanno riportato rispettivamente delle ferite lacero contuse in varie parti del corpo e traumi contusivi alla testa, per le quali è stato necessario il ricovero presso l’ospedale di Giugliano in Campania.
L’aggressione è avvenuta per futili motivi, nei pressi delle palazzine di edilizia popolare “219”. Le indagini sono scattate all’indomani del ferimento di due giovani, di cui uno minorenne, arrivati autonomamente presso l’ospedale di Giugliano in Campania.
In particolare, i militari hanno poi accertato che il 38enne aveva riportato molteplici ferite, anche da taglio all’emitorace e ipocondrio destro, mentre il figlio 17enne aveva subito una ferita alla testa, giudicata dai sanitari guaribile in otto giorni. Le indagini, grazie al racconto delle vittime, intercettazioni telefoniche, accurati sopralluoghi sui luoghi di interesse e visione di numerose telecamere sui luoghi degli eventi, hanno consentito non solo di ricostruire la dinamica dei fatti e di inquadrare correttamente l’episodio, ma di accertare come il 34enne accusato del tentato omicidio abbia di fatto violato la misura del divieto di ritorno nel comune di Melito di Napoli, alla quale era stato precedentemente sottoposto.
