Oltre cento ore di scavi. Troppe per estrarre ancora vivo il piccolo Ryan, il bambino di 5 anni caduto in un pozzo in Marocco. Una storia simile a quella di Alfredino, caduto in un pozzo artesiano a Vermicino quarant’anni fa, alle porte di Roma, e con lo stesso tragico finale.

Marocco, morto il piccolo Ryan come Alfredino: estratto dal pozzo dopo oltre cento ore

Ryan è morto a causa delle ferite riportate nella caduta. Era rimasto bloccato a circa 32 metri di profondità. In un primo momento era stato comunicato che il piccolo era stato estratto vivo. Poi, la notizia che tutti temevano di ricevere. Quando i soccorritori si sono accorti che il cuore del piccolo non batteva più, lo hanno avvolto in una coperta gialla. Un elicottero era già presente sul posto per trasportarlo subito in ospedale, ma non c’è stato nulla da fare.

In seguito al tragico incidente, il re Mohammed VI ha telefonato ai genitori di Rayan, Khaled Oram e Wassima Khersheesh, per esprimere loro le condoglianze. Rayan era rimasto intrappolato in una buca troppo stretta per essere raggiunta dai soccorritori in sicurezza. Le squadre di ricerca hanno scavato un fossato parallelo nel tentativo di raggiungerlo.

L’operazione di salvataggio è stata resa difficile dal pericolo di frane che ne ha allungato i tempi. Il bambino era stato raggiunto da alcuni sondini per alimentarlo e dargli da bere e da una telecamera per monitorarne lo stato di salute.

Sul posto si sono radunati i genitori del bambino e centinaia di persone, tenute a distanza dai militari dal teatro delle operazioni.

Rayan è vivo, lo tireremo fuori oggi”, aveva annunciato nel
tardo pomeriggio il direttore delle operazioni di soccorso,
l’ingegnere Mourad Al Jazouli. Ma non è andata così. I
soccorritori sono riusciti a tirare Rayan fuori dal pozzo, ma ormai era già tardi.

 

 

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